31 maggio 2010

Come la vedono i sionisti! seconda parte

Della serie non hanno alcun pudore, qui di seguito l'intervista all'Onorevole (!) Fiamma Nirenstein pubblicata sul sito L'occidentale, la cara signora (ma è stata eletta in Italia o in Israele?) ci spiega che la provocazione nei confronti di Israele è stata terribile, che i poveri soldati israeliani si sono solo difesi dalla violenza dei pacifisti..... adesso capisco perché Israele ha perso in Libano, con soldati di questa levatura..... spaventati da gente ARMATA di "coltelli e spranghe di acciaio"! Capite le spranghe addirittura di ACCIAIO, ovvia la reazione dei poveri soldatini.
Ah, la colpa di tutto è della Turchia!

"La Turchia dovrà rispondere di quanto accaduto alla nave pacifista"
intervista a Fiamma Nirenstein di Alma Pantaleo


Sale la tensione in Israele, dopo la notizia dell'attacco ad una nave che portava aiuti umanitari alla striscia di Gaza. L'assalto, avvenuto nella notte, dopo che il convoglio aveva forzato il blocco navale imposto dallo stato israeliano a Gaza, ha provocato la morte di 19 attivisti filo-palestinesi e il ferimento di 26 persone, tra cui alcuni soldati israeliani. La flotta umanitaria era guidata da una nave battente bandiera turca, che si dirigeva verso Gaza dalle acque internazionali al largo di Cipro. Abbiamo fatto qualche domanda sull'accaduto all'On. Fiamma Nirenstein, Vicepresidente della Commissione Affari Esteri e Comunitari.

Il Centro Palestinese per i Diritti Umani (PCHR) condanna l'attacco israeliano alla Freedom Flotilla

Il Centro Palestinese per i Diritti Umani (PCHR) condanna con determinazione il crimine, commesso dalle Forze d'Occupazione Israeliane (FOI) all'alba di oggi 31 maggio 2010.

Le Forze Navali hanno attaccato le navi della "Freedom Flotilla" in acque internazionali mentre erano in rotta verso la Striscia di Gaza.

Nell'assaltare le navi, le IOF hanno fatto ricorso ad una forza eccessiva e letale, assassinando e ferendo decine di attivisti internazionali. 

È vergognoso per la comunità internazionale restare in silenzio mentre le Forze d'Occupazione Israeliane commettono sistematicamente crimini di guerra contro civili.

Se la comunità internazionale non fosse rimasta silente dinnanzi ai precedenti crimini di guerra contro civili commessi da Israele, oggi non si conterebbero queste morti tra gli attivisti internazionali a bordo delle navi della "Fredom Flotilla".

Israele: “Affondate le barche”

di Michele Giorgio 


Tel Aviv - È un'atmosfera davvero insolita per parlare del dramma che i pescatori palestinesi vivono ogni giorno nelle acque davanti alla costa di Gaza. Siamo in un caffè di Tel Aviv, all'angolo tra via Mazarik e Piazza Rabin, e ritmi brasiliani allietano la serata dei tanti che affollano il locale. Eppure l'ha scelto apposta, il capitano della Marina israeliana Ido M., 29 anni, che ci ha chiesto di non rivelare la sua identità perché è ancora un riservista. “Con questa confusione nessuno presterà attenzione alla nostra conversazione, per me sarà più semplice non essere identificato”, spiega il capitano guardando negli occhi il rappresentante dell'associazione di soldati e ufficiali israeliani“Breaking the silence” («Rompere il silenzio») che ha organizzato l'intervista. Da tempo Ido M., che fino al dicembre 2007 ha avuto il comando di una motovedetta della classe “Dabur”, voleva “rompere il silenzio” sul comportamento delle navi da guerra israeliane contro i pescatori di Gaza. Ma è riuscito a farlo solo dopo aver lasciato la carriera militare. “Continuo ad essere richiamato ogni anno per tre settimane ma nel mare di Gaza non vado più, mi rifiuto di farlo e il comando della Marina mi ha assegnato un incarico a terra, in un ufficio”, aggiunge il capitano preparandosi a rispondere alle nostre domande.

Per quanto tempo hai avuto il comando di una delle motovedette israeliane che entrano nelle acque di Gaza. Per quasi tre anni, prima e dopo il 2005, ma avevo partecipato a missioni in quella zona durante la formazione all'accademia navale. 

Come la vedono i sionisti!

Il sito dal quale è tratto l'articolo che voglio portare alla vostra attenzione è informazionecorretta.com, lo possiamo definire la voce (meglio: una delle voci) dei sionisti in Italia.
Il termine sionista è (non solo da me) usato appositamente, ma non per mettersi al riparo da leggi liberticide bensì per diffenziare, in quanto esiste una società civile israeliana contro la guerra; questi cittadini israeliani subiscono la repressione dello stato, non vengono uccisi come accade ai palestinesi, ma vengono trattati come traditori della patria, vengono espulsi (o almeno ci si prova) dall'insegnamento, insultati, ecc.
Vedi, per esempio, nell'articolo sotto riportato il riferimento sprezzante ad "Haaretz e dintorni": su Haaretz scrive Amira Hass , giornalista israeliana che ha abitato nella West Bank e nella Striscia di Gaza, considerata filo palestinese.
Esiste l'associazione pacifista israeliana Peace Now, fondata negli anni '60.
Non dimentichiamo poi i Refusenik, coloro che rifiutano di prestare il servizio militare nei Territori Occupati e per questo si fanno periodi non brevi di galera.

Comunque questo è l'articolo:

GAZA - Poteva Israele evitare la sfida e lasciar passare la flottiglia? No, non poteva

Mantica: "Pensavano Israele non avrebbe reagito"

"Non ho ancora elementi sufficienti per capire cosa sia successo ma la questione era nota da giorni. Questa vicenda si può classificare come una voluta provocazione: aveva un fine preciso, politico". Così Alfredo Mantica, sottosegretario agli Esteri, commenta l'assalto di Israele alle navi dirette a Gaza. "Possiamo discutere sulla reazione israeliana - osserva - ma pensare che tutto avvenisse senza una reazione di una qualche natura era una dilettantesca interpretazione di chi ha provocato questa vicenda.

Una strage deliberata per fermare la crescente solidarietà con Gaza

Siamo di fronte ad una strage. Una strage – al momento il bilancio delle vittime parla di 20 morti – che va ben al di là di quanto ci si poteva aspettare. Il blocco israeliano era stato annunciato, l’azione di commando per dirottare le navi della Freedom Flotilla era prevedibile, la strage no.


Si è trattato infatti di una strage cercata, voluta deliberatamente per fermare la crescente solidarietà con Gaza e con il popolo palestinese, studiata anche per colpire in maniera mirata la Turchia.
Da questo punto di vista si tratta di una vera e propria azione di guerra, compiuta peraltro in acque internazionali, in spregio ad ogni norma del diritto internazionale.

Vedremo nelle prossime ore la reazione in Palestina, quella in Turchia (il cui governo è riunito in seduta d’emergenza) e nel mondo intero.
Forte si preannuncia l’azione della comunità arabo-palestinese che vive in Israele. Tra l’altro pare che nell’attacco israeliano sia stato ferito gravemente lo sceicco Raed Salah, presidente del Movimento Islamico nei territori occupati nel 1948.

Mentre scriviamo, apprendiamo dai nostri compagni presenti alla Conferenza di Haifa per il Diritto al Ritorno che si stanno dirigendo insieme a centinaia di persone verso il porto per tenervi una manifestazione. E’ infatti ad Haifa – per evitare il porto di Ashod dove sono presenti i media internazionali – che sono state dirottate le navi della Flottiglia.

Da Damasco la prima reazione di Hamas: «L'attacco israeliano contro il più grande convoglio umanitario destinato alla Striscia di Gaza è un crimine contro l'umanità. Le incursioni con cui sono stati presi di mira attivisti internazionali, i morti e i feriti che Israele ha deliberatamente causato, sono reati gravissimi».

«Gli occupanti sionisti sono totalmente responsabili per quanto è accaduto e l'attacco ha voluto colpire dei civili impegnati in una missione di pace per alleviare le sofferenze della popolazione di Gaza. Se il mondo resterà silente davanti all'accaduto, e a quanto sta avvenendo in queste ore, allora Israele sarà ancor più determinato nel continuare a lasciare perire il nostro popolo assediato».

Hamas, che ha invitato a protestare davanti a tutte le ambasciate israeliane nel mondo, chiede che «la comunità internazionale prenda i giusti provvedimenti imputando a Israele la piena responsabilità di quest'azione di pirateria in acque internazionali».

http://www.campoantimperialista.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1026%3Aunazione-di-guerra-un-crimine-contro-lumanita&catid=5%3Aterra-di-palestina-cat&Itemid=13

Turchia, convocato ambasciatore israeliano: inaccettabile attacco al Freedom Flotilla

ANKARA - La Turchia ha convocato l'ambasciatore israeliano ad Ankara. La convocazione urgente al ministero degli Esteri è la diretta conseguenza dell'assalto militare da parte di un commando di Tsahal al convoglio umanitario in rotta verso Gaza, a cui partecipava anche una nave turca.

Lo ha reso noto un diplomatico turco. "L'ambasciatore (Gabby Levy) è stato convocato al ministero degli Esteri per spiegazioni urgenti. Faremo presente la nostra reazione nei termini più perentori", ha detto il diplomatico, che ha voluto rimanere anonimo. "Israele ha compiuto una inaccettabile violazione delle leggi internazionali, assaltando la Freedom Flotilla".

La Freedom Flotilla attaccata dagli Israeliani: 10 morti

Così l'unica democrazia del medio oriente ha colpito delle navi cariche di aiuti umanitari seminando morte e distruzione come da anche prima della sua nascita ha sempre fatto!

http://www.repubblica.it/esteri/2010/05/31/dirette/israele_assalta_navi_pacifiste_almeno_10_morti_proteste-4453375/
Non possiamo che stare dalla parte del popolo palestinese vittima di un genocidio, del popolo turco, 9 volontari morti erano turchi, e di chiunque voglia una pace GIUSTA.
Intifada!

Ancora un buco nel..... petrolio: fallisce "top kill".

Ancora nulla da fare, il tentativo della BP di fermare la fuoriuscita di petrolio è fallito adesso il nuovo tentativo si chiama "Lower Marine Riser Package (LMRP)", si tratta di una sorta di cappuccio da posizionare sopra la valvola che non ha funzionato in precedenza (http://www.repubblica.it/ambiente/2010/05/30/news/marea_nera-4435683/?ref=HRER1-1), aspettiamo per vedere il risultato di questa ennesima manovra.

Ma la cosa più interessante è un'altra: il buon Obama (da qualcuno chiamato Obush.....) ha autorizzato decine di compagnie petrolifere e tra queste la BP ad effettuare trivellazioni nel Golfo del Messico senza dover richiedere i permessi, altrimenti obbligatori, degli enti per la sicurezza ambientale. Il pozzo del quale si parla tanto oggi, quello scavato dalla piattaforma Deepwater Horizon è uno di quelli "nato" da queste deroghe.......

La Flottiglia verso Gaza

Sarà probabilmente domani la giornata decisiva
Secondo le notizie che ci giungono dal mare tra Cipro e la Palestina, l'arrivo della Freedom Flotilla nelle acque antistanti la Striscia di Gaza è previsto per domani. Il convoglio è al completo e procede lentamente ma regolarmente.
Pare che la Marina israeliana voglia effettuare il blocco a 20 miglia nautiche dalla costa di Gaza. Tutto ciò è in linea con le dichiarazioni del governo israeliano che, non più tardi di ieri, così si è espresso per bocca del vice ministro degli esteri Dany Ayalon: «Questa missione è una provocazione...mette a rischio la sicurezza di Israele e quindi non passerà». Questa volta la posizione israeliana ha suscitato una protesta perfino da parte dell'Unione Europea, che ha dovuto chiedere «una immediata, ininterrotta e incondizionata apertura del passaggio per gli aiuti umanitari, dei prodotti commerciali e delle persone in uscita e in entrata a Gaza». (Nena news)

Tra Russia e America: Alla riscoperta della realpolitik

La Russia torna alle proprie origini logiche, regionali e strategiche, mentre con Obama gli USA vivono un lento risveglio dopo l’incubo neoconservatore.

L’ironia nelle attuali relazioni tra la Russia e l’America è che gli USA sono stati, negli ultimi vent’anni, ideologisti in modo così perverso, come mai la politica estera dei Soviet lo è stata. Ora la Russia sta ampliando le proprie relazioni economiche e politiche con le ex nazioni sorelle, sia nel “vicino estero” che nel Medio Oriente, senza nessuna delle macchinazioni che hanno caratterizzato le manovre di Washington del recente passato.
Uno dei molti segnali è il rapido riallineamento dell’Ucraina a partire dall’elezione del presidente Viktor Yanukovich. Non molto tempo fa il primo ministro russo Vladimir Putin ha ventilato l’idea di fondere la compagnia ucraina per l’energia nazionale Naftogaz Ukrainiy con il gigante russo Gazprom – una mossa, a detta di sbalorditi critici, che metterebbe a tutti gli effetti la rete strategica di gasdotti dell’Ucraina sotto il controllo di Mosca.

30 maggio 2010

La Russia chiave di volta del sistema multipolare

Il nuovo sistema multipolare è in fase di consolidamento. I principali attori sono gli USA, la Cina, l’India e la Russia. Mentre l’Unione Europea è completamente assente ed appiattita nel quadro delle indicazioni-diktat provenienti da Washington e Londra, alcuni paesi dell’America meridionale, in particolare il Venezuela, il Brasile, la Bolivia, l’Argentina e l’Uruguay manifestano la loro ferma volontà di partecipazione attiva alla costruzione del nuovo ordine mondiale. La Russia, per la sua posizione centrale nella massa eurasiatica, per la sua vasta estensione e per l’attuale orientamento impresso alla politica estera dal tandem Putin-Medvedev, sarà, verosimilmente, la chiave di volta della nuova struttura planetaria. Ma, per adempiere a questa funzione epocale, essa dovrà superare alcuni problemi interni: primi fra tutti, quelli riguardanti la questione demografica e la modernizzazione del Paese, mentre, sul piano internazionale, dovrà consolidare i rapporti con la Cina e l’India, instaurare al più presto una intesa strategica con la Turchia e il Giappone. Soprattutto, dovrà chiarire la propria posizione nel Vicino e Medio Oriente.

I PATRIOT IN POLONIA

di Mauro Caterina - VARSAVIA
L'ira di Mosca per i missili Usa al confine russo
La prima batteria di missili-antimissile Patriot è stata consegnata chiavi in mano alla Polonia. A darle il benvenuto, nella cerimonia ufficiale dell'altro ieri, il ministro della difesa polacco Bogdan Klich, l'ambasciatore americano Lee Feinstein e il direttore delle operazioni logistiche in Europa, generale Mark Bellini. I missili a corto raggio erano già arrivati a Morag, cittadina nel nord della Polonia, nella notte di domenica. Ma in quell'occasione a dargli il «benvenuto» erano state le proteste di centinaia di studenti.


«La presenza dei missili Patriot in Polonia rende il Paese più sicuro e contribuisce a rafforzare la cooperazione con gli Stati Uniti»,

29 maggio 2010

Cari manager, fermate lo sviluppo

di Cristina Muntoni -
Al workshop della Nielsen Galimberti smonta il mito della produttività: «Un tempo si lavorava per soddisfare i bisogni, ora per crearli».

La crisi impone strategie per far crescere l’economia. Ma chi ne paga il prezzo? Cos’è la felicità? Siamo sicuri che la crescita economica la aumenterebbe? Non è piuttosto un meccanismo perverso quello del mercato che vede l’Uomo solo come consumatore e lavora per creare bisogni prima che per soddisfarli?

Come ti disintossico dal petrolio

di Chiara Somajni - 27/05/2010









Il nostro rapporto con i combustibili fossili è secondo Rob Hopkins una dipendenza a tutti gli effetti, che va combattuta con sofisticati strumenti di comunicazione. Solo così si può cambiare mentalità e avviare la transizione verso una società strutturalmente nuova.

"Legge Bavaglio". Una domanda ai lettori

di Miguel Martinez - 27/05/2010
Mi sto chiedendo se firmare o no la petizione contro la cosiddetta "Legge Bavaglio".
In genere, lascio perdere le questioni più note, per le quali si mobilitano tante persone e dove posso contribuire molto poco in termini di ricerca o di opinione: e quindi, avendo poco tempo a disposizione, non ho approfondito seriamente la questione. Non mi sono preso nemmeno la briga di leggermi il testo della legge.

La proposta di legge ha sicuramente degli aspetti preoccupanti, come la sostanziale esenzione di agenti segreti, parlamentari e uomini di Chiesa dalle indagini.

E va da sé che il suo unico scopo è quello di salvare i delinquenti potenti di ogni sorta.

28 maggio 2010

Il fascismo che avanza

di Zvi Schuldiner

27/05/2010

Le agenzie di stampa italiane riferiscono alcune dichiarazioni del ministro israeliano Moshe Yaalon (del partito di destra Likud): «Anche nelle università israeliane ci sono alcuni elementi che si mobilitano contro lo stato ebraico», ha detto: nemici interni che si allineano «ai nazionalisti arabi e i jihadisti di tutto il mondo».


In Israele i media non hanno riferito queste dichiarazioni, ma la cosa non deve sorprendere: gli attacchi contro il dissenso qui stanno diventando routine.

L'estrema destra sta usando diversi mezzi per distruggere le basi della democrazia in Israele.

Un paese può fare bancarotta?

GOVERNI ALLA MERCÉ DELLE BANCHE
«Non pagheremo la vostra crisi.» Gli striscioni esposti ad Atene, dove si susseguono gli scioperi contro il piano di austerità - a fine febbraio - , non avrebbero stonato nemmeno in Islanda, la cui popolazione si ribella all'idea di rimborsare i debiti faraonici ereditati dall'affondamento delle banche. Avrebbero reso l'idea anche nelle mani dei manifestanti spagnoli che protestano contro il prolungamento dell'età pensionabile. E così pure in quelle dei milioni di lavoratori che hanno perso il lavoro a partire dall'inizio della recessione. Il Fondo monetario internazionale, raccomandando la «stabilizzazione» delle spese sociali, ha avvertito: in Europa, il risanamento «sarà estremamente doloroso».


di LAURENT CORDONNIER*
Contrariamente a una famiglia o a un'impresa, uno stato posto nell'impossibilità estrema di pagare i suoi debiti... non li paga più,

Pyongyang nel mirino

S. S. HA.

È piuttosto evidente che la politica condotta dagli Stati uniti in Corea del nord non ha funzionato e mai funzionerà (1). Nonostante gli americani abbiano ritirato unilateralmente le loro armi tattiche nucleari dalla Corea del sud, continuano a schierare nel Pacifico, sulle loro portaerei, in un perimetro utile per un eventuale attacco al nord, missili balistici e bombardieri dotati di armi nucleari.

Ora, nell'ambito dell'accordo del 1994 concluso con l'amministrazione di William Clinton, Pyongyang si era rifiutata di «congelare» il suo programma nucleare se non a condizione che Washington «fornisse garanzie formali sull'assenza di minaccia o di utilizzo delle armi nucleari» (articolo 3).

LA PAROLA AD HEZBOLLAH

RaiNews24. Intervista ad Ali Fayyad, venerdì 28 maggio alle ore 16.00

FIRENZE – Sala Arci, Piazza dei Ciompi 11
SABATO 29 MAGGIO - ORE 15

  • Porre fine all'assedio di Gaza e al martirio del popolo palestinese!
  • Fermare l'aggressione all'Iran!
  • Ritirare le truppe d’occupazione dall’Afghanistan!
  • Smantellare l'arsenale atomico israeliano!
  • Denuclearizzare il Medio oriente e il mondo intero!

Chi è Ali Fayyad?

47 anni. Noto studioso di islamistica, insegna Sociologia politica all’Università libanese di Beirut. Candidato nella lista “Blocco della resistenza e dello sviluppo” nelle elezioni del giugno 2009 viene eletto nel Parlamento libanese. Tra i fondatori di Hezbollah nel 1982, ne diventa uno dei più alti esponenti, essendo presidente del suo Comitato Esecutivo. Portavoce di Hezbollah durante la guerra del luglio 2006, è considerato uno dei suoi più qualificati strateghi. Fondatore e presidente del “Consultative Center for Studies and Documentation” di Beirut.


Promotore del “Beirut International Forum for Resistences, Anti-Imperialism, Peoples’ Solidarity, and Alternatives”

FOTTI IL POTERE

di G.P.

“Mani Pulite non nasce con l’arresto di Mario Chiesa. Ho parlato con diversi imprenditori coinvolti, e tutti mi hanno detto che gli sono stati contestati fatti appresi dai magistrati anni prima grazie alle intercettazioni. C’è qualcosa che non torna: perché quelle inchieste da anni dimenticate sono state di colpo lanciate tra i piedi del ceto politico? [Perché] l’azione della magistratura fu incoraggiata dall’FBI americano e dai poteri forti italiani”. Francesco Cossiga

I limiti della comprensione sino-indiana


I limiti della comprensione sino-indiana

Gli anniversari sono le occasioni per esprimere solidarietà e saluti amichevoli e cordiali tra India e Cina, in questa settimana che non dovrebbe avere nessuna sorpresa. Il 60° anniversario delle relazioni diplomatiche tra i due paesi è, infatti, un punto di riferimento nei legami bilaterali. Le celebrazioni sono notevolmente lungimiranti, e la visita di 4 giorni del ministro degli Esteri indiano, SM Krishna, a Pechino questo lunedì, può dare un nuovo impulso alle relazioni sino-indiane. Tanto più che i due paesi hanno appena lasciato alle spalle un periodo di recriminazioni. India e Cina potrebbero decidere di gestire le loro differenze in modo più cooperativo. Sembra che ci sia un reciproco desiderio che le notevoli differenze non compromettano i loro rapporti.

URGENTE: Esercito del Botswana e polizia irrompono nella riserva dei Boscimani

Camion di poliziotti e militari hanno fatto irruzione oggi nella riserva dei Boscimani della Central Kalahari Game Reserve. Survival ritiene che si tratti di un atto intimidatorio verso i Boscimani, e forse anche di un tentativo di sfrattarli nuovamente perché:


  • la Gem Diamonds intende aprire una miniera di diamanti nelle loro terre;
  • l’Alta Corte del Botswana sta per aprire il processo intentato dai Boscimani per ripristinare il loro pozzo dell’acqua, cementato dalle autorità.

Per favore, scrivi subito una mail al presidente Ian Khama op.registry@gov.bw chiedendo al Governo del Botswana di porre immediatamente fine alle violazioni dei diritti dei Boscimani.

SCRIVI PURE IN ITALIANO.

27 maggio 2010

La Guerra Segreta della CIA

La Guerra Segreta della CIA

L'America, l'Afghanistan e Bin Laden dall'invasione sovietica al 10 settembre 2001
Autore: Steve Coll   
Prezzo: € 13,00

Negli ultimi venticinque anni, l'Afghanistan è stato teatro di operazioni segrete e azioni d'intelligence che hanno scosso in modo insanabile gli equilibri dello scacchiere internazionale. Un "Grande Gioco" che, a partire dall'invasione sovietica del 1979, ha avuto tra i suoi maggiori protagonisti la Cia, il Kgb, l'ISI del Pakistan e i servizi segreti dell'Arabia Saudita, che hanno riversato per anni armi e denaro sulle fazioni afghane in lotta, istituendo campi di addestramento per guerriglieri, manipolando alleanze e scelte strategiche e dando vita a una guerra ininterrotta di oltre vent'anni.

La Fabbrica del Terrore

Prezzo: € 18,50

Leggere queste pagine significa affacciarsi su un incubo. Gli Stati Uniti sono in mano a un gruppo di pericolosi sovvertitori della pace mondiale. Né il “New York Times”, né il “Washington Post” hanno recensito il libro. Si presume che non lo faranno nemmeno i grandi giornali italiani. Che, infatti, hanno tutti mentito sull’11 settembre.
Giulietto Chiesa, parlamentare europeo e giornalista

Con gran rammarico, concludo che questo libro di Tarpley è il più forte tra gli oltre 770 libri da me recensiti su Amazon, quasi tutti di saggistica. Devo concludere chel’11/9 è stato come minimo lasciato accadere come casus belli […]. Questo libro è, senza dubbio, il principale testo di riferimento moderno sul terrorismo di Stato, e anche il testo dove si suggerisce nel modo più puntuale che gli elementi canaglia nel governo USA […] sono i più colpevoli di terrorismo di Stato […] È innegabile che il Governo USA ha voluto uccidere i suoi stessi cittadini e ha voluto costruire attacchi per mobilitare l’opinione pubblica.

Il Club Bilderberg

Arriva finalmente anche in Italia il libro che racconta la vera storia del più potente e segreto organo decisionale del mondo: "Il Club Bilderberg – La storia segreta dei padroni del mondo", scritto dal giornalista investigativo spagnolo Daniel Estulin dopo 15 anni di indagini serrate e pericolose. Tradotto in 50 lingue e diffuso in oltre 70 Paesi, è diventato in poco tempo un bestseller internazionale, di cui è prevista a breve la versione cinematografica. 

Il 29 maggio del 1954 presso l’Hotel Bilderberg, a Oosterbeek, una piccola cittadina dei Paesi Bassi, su iniziativa del principe olandese Bernhard e di David Rockefeller, si riunirono le maggiori personalità del mondo politico, economico, industriale e militare; da quel momento, ogni anno, per un fine settimana, questa conferenza si è riunita in gran segreto con lo scopo di dettare le linee guida della globalizzazione e, secondo alcuni, instaurare il Nuovo Ordine Mondiale. Il gruppo include i dirigenti delle istituzioni, delle aziende e delle organizzazioni più influenti del mondo; ne hanno fatto parte, tra gli altri, Bill Clinton, ex Presidente americano, Jean-Claude Trichet, governatore della Banca Centrale Europea, Juan Carlos di Spagna, Filippo del Belgio, Carlo d’Inghilterra, George Soros, Henry Kissinger, i Rothschild, tanto per citarne alcuni, ma la lista include centinaia di altri nomi conosciuti tra cui diverse personalità italiane.

Iran, contro i contrabbandieri di droga

Dal 1979 ad oggi in Iran sono morti 3500 poliziotti nella lotta contro il narcotraffico che, partendo dall'Afghanistan per e post Talebano (durante il governo Talebano le culture di papavero da oppio erano state sradicate), raggiunge l'Europa.
Tra i tanti sistemi utilizzati per far entrare la droga,  i poliziotti iraniani l'hanno trovata nascosta anche nello stomaco di 17 cammelli!

fonte: polizia moderna

Servizi segreti... vecchi e nuovi

Partiamo dallo storico MI5 britannico, che alla mente richiama immagini di Bond, James Bond, Martini mescolati e belle donne.... in realtà sembra che gli agenti segreti di Sua Maestà siano piuttosto anzianotti e non sappiano usare un computer!
E non si tratta di dicerie, è il Direttore dell'Agenzia, Jonathan Evans, che lo rivela e che ha deciso di far seguire agli agenti più anziani dei corsi, soprattutto per conoscere i social networw, circa i quali gli agenti in odore di pensione sono completamente all'oscuro.
Questo diversamente dai colleghi della, ugualmente, famosa CIA..... è stato infatti diffuso un documento dall'Electronic Frontier Foundation (grazie al Freedom of Information Act) che mette in luce le attività dell'FBI sui social netwok.

Corea contro Corea: il nemico numero uno

di Junko Terao
il nemico numero uno Rapporti politico-economici rotti, militari in allerta
Se con l'arrivo al potere del presidente Lee Myung-bak nel 2008 la Sunshine policy era stata dichiarata morta, da ieri la si può considerare ufficialmente sepolta. La politica della distensione dei rapporti tra le due Coree, inaugurata nel 1998 da Kim Dae-jung e portata avanti dal suo successore Roh Moo-hyun, è stata spazzata via definitivamente dalla nuova crisi in cui i due paesi sono precipitati negli ultimi giorni. 
Per Seoul, infatti, Pyongyang è di nuovo formalmente il «nemico numero uno». Una definizione usata per la prima volta nel 1994 e tolta dai documenti ufficiali nel 2004: «In questi ultimi dieci anni», ha spiegato ieri il presidente Lee, che fin dall'inizio del suo mandato aveva mostrato il muso duro nei confronti di Pyongyang, «avevamo sottovalutato il reale pericolo che ci minaccia».

La tigre E IL DRAGONE

INTERVISTA   |   di Benedetto Vecchi
L'India e la Cina aspirano a diventare le superpotenze del futuro. Una ambizione egemonica che cancella le diseguaglianze sociali cresciute in entrambe le società. Un'intervista con lo studioso indiano Prem Shankar Jha, in Italia per l'uscita del suo nuovo libro dedicato ai due paesi

Nel prossimo decennio, l'India avrà una crescita economica pari, se non superiore a quella della Cina. E questo perché ha un sistema politico democratico che consente la ricomposizione dei radicali conflitti sociali che caratterizzano una società fortemente stratificata, dove le diseguaglianze di classe si accompagnano a un sistema di caste che continua a persistere nonostante tutti i tentativi di superarlo. La Cina, dal canto suo, insegue il sogno antico di costruire uno stato etico che ha le sue radici nella filosofia politica confuciana. Prem Shankar Jha non usa mezzi termini per mettere a confronto il paese del drago con quello della tigre, anche se la sua analisi è tutto meno che trionfalistica. I due paesi, sostiene l'economista indiano, devono affrontare l'aumento delle diseguaglianze sociali che rendono la situazione esplosiva, nonostante i governi dei due paesi stiano cercando di introdurre meccanismi correttivi dell'economia di mercato. 

26 maggio 2010

Intercettazioni. Scontro tra integralismi

di Angela Azzaro Lo scontro sul ddl intercettazioni, ora fermo alla Commissione giustizia del Senato, si è spostato, dopo l’eliminazione del carcere per i giornalisti, soprattutto sul comma che prende il nome dalla deputata Bongiorno. Tale comma che era stato invece licenziato dalla Camera, dove Giulia Bongiorno – che è la discussa e autonoma presidente della Commissione giustizia – lo aveva firmato addirittura con Nicolò Ghedini, dice che il testo delle intercettazioni può essere pubblicato in forma di riassunto. Si tratta di una formula che in realtà tende a garantire la libertà di stampa senza per questo mettere a repentaglio le inchieste né – soprattutto la privacy dei cittadini – sbattuti spesso sui giornali come mostri, salvo poi venire assolti in tutti i gradi di giudizio.

Nuovo attacco dei salafiti a Gaza

PRIMO FRONTE - Terra di Palestina
Martedì 25 Maggio 2010 14:07

Mentre leggete queste note la “Freedom Flotilla”, ovvero le nove imbarcazioni organizzate dalla Campagna Europea per porre fine all’Assedio di Gaza (EGESG), a dispetto delle minacce israeliane, sono decise ad approdare a Gaza. Porteranno non solo la solidarietà ma 5mila tonnellate di aiuti alla popolazione. Troveranno una situazione tremenda, aggravata anche dall’ultimo gesto dei salafiti, l’incendio del Campo estivo per ragazzi gestito dall’UNRWA.


E’ opinione comune che il blocco totale di Gaza da parte israeliana, che tante sofferenze provoca ai palestinesi della Striscia, sia iniziato con l’aggressione scattata il 27 dicembre 2008, la famigerata “Operazione piombo fuso” (le stesse Nazioni Unite accusarono Israele di “crimini contro l’umanità”). In verità il blocco totale israeliano (giunto fino al sequestro reiterato dei convogli umanitari dell’ONU che portavano beni di primissima necessità) iniziò nel giugno 2007, dopo che HAMAS, vinte le elezioni in Palestina, dovette far fronte al tentativo di al-Fatah di rovesciare con la forza il suo legittimo governo.

25 maggio 2010

Schiavi dell'atlantismo

di Antonio Serena
24/05/2010

“Bisogna rimanere in Afghanistan. Il terrorismo, se non lo blocchi dove nasce, si espande”. Così Umberto Bossi dopo i funerali dei due alpini uccisi ad Herat. Meno di un anno fa, il 27 luglio 2009, aveva affermato: “Io (i soldati) li porterei tutti a casa. Visti i risultati e i costi ci penserei su”. Qualche anno prima (aprile 1999), dopo essersi recato col ministro Comino a Belgrado, subito dopo Cossutta, per solidarizzare con Milosevic, aveva dichiarato: “La Lega è contraria all’uso arbitrario della forza da parte della Nato”.

Le botte delle saudite ai poliziotti anti vizio

Reazione Donne insofferenti ai divieti

La svolta Una ragazza ha mandato un agente in ospedale, un' altra ha preso la pistola e sparato

Se qualcuno facesse un sondaggio tra i sauditi chiedendo «chi odiate di più» è probabile che a vincerlo, almeno nelle città, sarebbe la polizia religiosa. Ovvero la Commissione per la promozione della virtù e la prevenzione del vizio, nota come haia, commissione, o mutawwain, volontari, anche se molti suoi accoliti tali non sono. Un piccolo esercito di fanatici wahabiti in lotta continua contro promiscuità, omossessuali o veli inadeguati, mal sopportati soprattutto dalle donne. Che sempre più spesso, però, reagiscono: gli ultimi due episodi sono un segnale evidente. Nella città di Mubarraz, una coppia di ventenni è stata avvicinata in un luna park da un mutawwa. Che ha loro chiesto i documenti, sospettando che non fossero sposati o parenti.

Famiglie arcobaleno in festa

Vilal Ada. A togliere le bandiere arcobeleno e gli striscioni nessuno avrebbe notato alcunché: famiglie con pargoli, ragazzini a correre dietro ad un pallone o sulla bici: Villa Ada ha ospitato, ieri, la festa delle famiglie "arcobaleno".
Persone dello stasso sesso, innamorate e con figli. "E genitori responsabili", sorridono.

fonte: Corriere della Sera
24 maggio 2010

Palermo, Hitler pubblicizza un negozio. I partigiani: «Cartellone offensivo»

Il Führer ritratto con una divisa rosa e il motto "cambia style"
Lettera al sindaco Cammarata: turba i democratici e viola la Costituzione. L'agenzia: è solo provocatorio



PALERMO - "Cambia style. Don't follow your leader". È l'invito che compare su un cartellone pubblicitario apparso giorni fa in diverse strade di Palermo. Peccato che il "modello" scelto come testimonial del negozio di abbigliamento palermitano sia Adolf Hitler. La divisa è rosa, invece del tradizionale grigio militare. Ma tant'è. Quella che forse voleva essere solo una "goliardata" ha fatto infuriare più di una persona.

Olanda: principale stabilimento della Monsanto fatto chiudere dagli attivisti

COMUNICATO EQUIVITA 18/05/10

Una manifestazione del gruppo “Round Up Monsanto” svoltasi ieri in Olanda davanti allo stabilimento di Bergeschenhoek (Rotterdam), a partire dalle 6 del mattino, è riuscita a far chiudere, temporaneamente, la principale sede olandese della nota multinazionale, fino al 2008 sede dell’azienda sementiera De Ruiter Seeds. Thierry Boyer, capo della divisione europea per l’agricoltura della Monsanto, ha cercato di evitare, non adottando un’opposizione forte, altra pubblicità negativa per la sua azienda, da tempo oggetto di contestazione nel mondo intero.

Come trovare un genuino maestro spirituale?

12 Mag 2010 di Mariana Caplan

Pochi argomenti nel campo della spiritualità contemporanea suscitano tante difficoltà, controversie e discussioni come il ruolo dell’insegnante spirituale. Grazie a carismatici ciarlatani che scorrazzano nel mondo spirituale, entrando in tutte le case attraverso i periodici a larga tiratura e gli spettacoli televisivi, termini come “guru” e insegnante spirituale sono entrati nel nostro vocabolario di tutti i giorni.


Tuttavia, nonostante le campagne pubblicitarie New Age, restiamo avvolti nella confusione e nell’ignoranza per tutto quello che riguarda il valore e la funzione dell’insegnante spirituale. Mentre prima, giustamente, affrontavamo l’argomento dei maestri spirituali con la dovuta cautela, oggi tutti pensano di sapere che cos’è un guru o un maestro spirituale, e come relazionarsi a lui o lei.

Iran: consegnata all'AIEA la lettera con la dichiarazione sull'uranio.

24 maggio 2010
VIENNA- L'Iran ha consegnato all'AIEA (Agenzia internazionale per l'energia atomica) una lettera con l'accordo raggiunto, con Brasile e Turchia, sullo scambio di uranio all'estero. Lo riferisce la FARS NEWS. I rappresentanti di Iran, Brasile e Turchia, e i responsabili dell'AIEA, si sono tutti ritrovati alle 10:30 per un incontro di 45 minuti con il capo dell'Agenzia, Yukiya Amano, nella sua residenza a Vienna; e al termine, il rappresentante iraniano ha confermato la consegna della lettera, firmata dal capo del programma nucleare iraniano, Ali Akbar Salehi.

1975: Israele voleva vendere armi atomiche al Sudafrica razzista.

LONDRA – In base ai documenti declassificati che hanno gettato nuova luce su arsenale atomico d'Israele, si è rivelato che nel 1975 Tel Aviv e il regime razzista sudafricano stipularono un accordo per la vendita da parte dei sionisti di armi atomiche al Sudafrica.

In un articolo pubblicato ieri il The Guardian di Londra ha scritto che l'intesa fu raggiunta nel 1975 in un incontro segreto tra l’allora ministro della Difesa sudafricano Willern Botha e il suo omologo Shimon Peres, attuale presidente israeliano.

Flotilla per Gaza: tonnellate di aiuti umanitari dirette a Gaza..

Infopal - Atene, 24 maggio. La nave cargo dovrebbe partire nelle prossime ore, e a seguire, la nostra, la "8000".


Abbiamo rivolto qualche domanda a Mohammad Hannoun, tra i fondatori della European Campaign to end the siege on Gaza, una delle organizzazioni promotrici della Freedom Flotilla.


Come mai avete chiamato "8000" la nave che porterà il gruppo di reporter e attivisti da Atene a Gaza?
Abbiamo voluto richiamare l'attenzione sugli oltre 8000 prigionieri politici palestinesi rinchiusi da anni nelle carceri israeliane, a cui nessun governo europeo pensa mai...

L’Arabia Saudita, l’Iran e la guerra fredda sulle sponde del Golfo.

di Giovanni Andriolo - 17/05/2010
Lungo le due sponde del Golfo che alcuni chiamano Arabico altri Persico si fronteggiano due colossi, la cui grandezza si misura non solo con l’estensione territoriale dei due Paesi, ma soprattutto con il peso economico, politico e culturale che entrambi esercitano sulla regione vicino-orientale e, in definitiva, sulla scena mondiale. Si tratta di Arabia Saudita e Iran, due Paesi che, pur presentando vari elementi in comune, sono caratterizzati da una frattura profonda, molto più profonda del Golfo che li separa e la cui ambivalenza nel nome è già di per sé un chiaro segnale della tendenza, da parte di ognuna delle due potenze in questione, di rivendicazione del controllo sull’area a discapito del Paese antagonista.

Un massacro di arabi nascosto da uno stato di amnesia nazionale

“Niger”, un nome che rievoca una storia ambientale difficile causata dai bisogni delle nostre società energivore. Non bastavano gli effetti delle esplorazioni e trivellazioni di compagnie petrolifere come Shell ed Eni, che dalla fine degli anni cinquanta devastano il territorio nigeriano. Ora il problema delle popolazioni locali dell'Africa nera è soprattutto quello della radioattività.

Il nucleare inutile e costoso.

di Alessandro Iacuelli


A dieci mesi dall’approvazione della legge delega sul nucleare e ad oltre 2 mesi dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto attuativo, il quadro normativo ed istituzionale per il ritorno all'atomo è appena un abbozzo, senza che sia stata intrapresa alcuna direzione precisa. Doveva essere subito istituita l'Agenzia Nazionale per la Sicurezza Nucleare, si aspettava la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dello Statuto nello scorso febbraio, ma non se ne vede ancora neanche l'ombra. Non sono state attuate le delibere per la definizione delle tipologie d’impianto e neanche quelle sui criteri e sulle misure per la costruzione e l'esercizio degli impianti.

24 maggio 2010

Primo stop all'Agrexco, che finanzia le colonie israeliane.

Dopo mesi di lavoro, la «rete stop Agrexco» incassa la prima vittoria: le catene di supermercati Coop e Conad nel nord Italia non commercializzeranno più i prodotti della Agrexco. L'azienda israeliana vende anche prodotti agricoli provenienti delle colonie israeliane nei Territori occupati palestinesi. Senza alcuna tracciabilità. Il boicottaggio continua.


Niente più agrumi e datteri «made in colonie israeliane nei territori palestinesi occupati» sugli scaffali di Coop e Noardiconad,

23 maggio 2010

Disastro nel Golfo del Messico, cosa non ci dicono

Non parliamo dei morti, undici, dell'ambiente devastato, delle ripercussioni sull'economia della Lousiana e forse del Messico, ma parliamo di come si sta gestendo l'emergenza; navi, gabbie...... prodotti chimici.
Ecco, li chiamano "disperdenti" e vengono utilizzati per "frammentare" la chiazza di petrolio (come funzionano) in modo tale che si diluisca nel mare. Vanno usati il più velocemente possibile perché dopo essere stata a contato con l'acqua fredda la fuoriuscita non è più trattabile con questi sistemi.

Ai sette tg nazionali non piace il mondo

di Ennio Remondino

da Il Manifesto del 22 maggio 2010
Avete presente la filastrocca del nostro infantile "Girotondo"? Gira e rigira alla fine «casca il mondo, casca la terra e tutti giù per terra». Nel girotondo telegiornalistico italiano, i sette Tg nazionali (Rai, Mediaset e La7), nelle loro edizioni di massimo ascolto, il mondo lo buttano davvero per terra. Nell'angolino più nascosto dei loro titoli. Su 287 edizioni dei Tg di prima serata presi in esame, soltanto il 20 per cento dei titoli, la vetrina a vendere, riguarda argomenti non avvenuti in Italia. Provincialismo? Un po' di più. Di questo già sparuto blocco di notizie, il 75 per cento riguarda il Nord del mondo, economia, politica, cultura occidentale. Sempre cosa nostra, insomma. Aggiungiamoci un bel pacchetto di gossip, dai tormenti delle coppie Sarkó-Bruní e Cloney-Canalis sino a Sandra Bullok, ai seni artificiali, e arriviamo alla rimanenza. Quel poco che resta del "mondo dei problemi" fatto dai punti di crisi, dalle tematiche globali e delle catastrofi naturali e ambientali, finisce nell'angolino nascosto della vetrina col suo misero 6 per cento di attenzioni sottolineate.

22 maggio 2010

Boicottaggio porta a porta, imprese dei coloni in rosso

di Michele Giorgio - GERUSALEMME

da Il Manifesto
RAMALLAH - Campagna dell'Anp: palestinesi, non commerciate con i settler

«Questo boicottaggio è stupido e miserabile, i palestinesi devono interromperlo subito». Non è stato un capo dei coloni israeliani a pronunciare ieri parole tanto infuocate nei confronti della protesta che i palestinesi stanno attuando contro gli insediamenti ebraici costruiti in Cisgiordania (in violazione delle leggi internazionali) dopo l'occupazione militare nel 1967.

Il petrolio invisibile

di Marina Forti
da Il Manifesto
Ci sono disastri più visibili di altri. È molto visibile quello avvenuto esattamente un mese fa nel Golfo del Messico, dove una piattaforma petrolifera è esplosa al largo della Louisiana provocando la morte di 11 persone e aprendo grandi falle nelle condutture che la collegavano al sottostante pozzo di proprietà della multinazionale britannica Bp. E l'attenzione dei media si capisce bene: si tratta probabilmente del più grave disastro petrolifero nella storia degli Stati uniti. I tentativi di fermare la fuoriuscita di greggio hanno dato solo scarsi risultati, mentre la marea nera è arrivata a lambire le coste della Louisiana e del Mississippi, dove sta devastando il complesso ecosistema delle zone umide del delta fluviale oltre a un'economia locale basata sulla pesca (che ora è vietata) e il turismo. A seguito del disastro, i media e il governo Usa hanno acceso i riflettori su Bp, che è stata costretta ad assumersi tutte le responsabilità; ci sono state audizioni al Congresso, il governo federale ha aperto un'inchiesta. E in questo mese il valore delle azioni di Bp è sceso del 30%.

21 maggio 2010

La guerra dei droni

di Enrico Piovesana - 04/05/2010
http://it.peacereporter.net/articolo/21715/La+guerra+dei+droni+(4)
La presunta uccisione a metà gennaio del leader dei talebani pachistani, Hakimullah Mehsud, era stata usata dagli Stati Uniti per giustificare l'efficacia dei bombardamenti missilistici americani sui villaggi pachistani del Waziristan. Ora che il giovane emiro, con un video, ha dato prova di essere ancora vivo, il programma di omicidi mirati condotto dai droni della Cia in Pakistan torna al centro di aspre critiche. Critiche che in realtà non si sono mai sopite sia negli Stati Uniti che a livello internazionale.

La caccia grossa del governo indiano

20 maggio 2010 di Matteo Brumini http://www.comunismoecomunita.org/?p=1186
“Green Hunt” è una espressione inglese che può essere tradotta in italiano con “battuta di caccia” oppure con “caccia grossa”. “Green Hunt” è il nome con cui i media indiani hanno chiamato la grande operazione militare e paramilitare che il governo indiano ha iniziato a Novembre 2009 in cinque stati dell’Unione Indiana contro la guerriglia naxalita. Un nome inquietante per il governo indiano che difatti ufficialmente continua a non chiamarla così. In effetti tuttavia di una battuta di caccia grossa si tratta.

Compagnie petrolifere bandite dalla riserva delle tribù incontattate

http://www.survival.it/notizie/5961
Accesso vietato alle compagnie petrolifere e del gas! La decisione è stata resa nota questa mattina nel corso di un evento organizzato a Londra dalla Perupetro, la compagnia statale responsabile dell’esplorazione petrolifera e del gas in Perù.

La zona interdetta è una riserva abitata da alcune tribù incontattate dell’Amazzonia peruviana, prima aperte all’esplorazione da parte della società brasiliana Petrobras, in particolar modo nella zona nota come “Lotto 110”.
Nella riserva abitano alcuni degli ultimi popoli incontattati rimasti al mondo. Alcuni Murunahua (o Chitonahua) furono contattati per la prima volta a metà degli anni Novanta e, come conseguenza, più della metà della tribù morì.

Appello per il boicottaggio accademico e culturale di Israele

http://www.forumpalestina.org/Boicottaggio.asp
A 63 anni dalla risoluzione ONU di partizione della Palestina e a 43 anni dall’occupazione della Cisgiordania, compresa Gerusalemme est, della Striscia di Gaza e delle alture siriane del Golan, Israele prosegue nel progetto di pulizia etnica del popolo palestinese, iniziato nel 1947.
Decine di risoluzioni delle Nazioni Unite, che dal 1948 hanno condannato le politiche coloniali e razziste di Israele, non sono state mai rispettate.

Stati Uniti: Camera dei Rappresentanti dice sì a finanziamento di 200 milioni di dollari a sistema anti-missile di Israele

http://italian.irib.ir/notizie/palestina-news/item/81544-stati-uniti-camera-dei-rappresentanti-dice-sì-a-finanziamento-di-200-milioni-di-dollari-a-sistema-anti-missile-di-israele
WASHINGTON - La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato il piano del Presidente Barack Obama per dare ad Israele oltre 200 milioni di dollari per la realizzazione di un sistema di difesa anti-missile. Secondo la rete satellitare PressTv il piano è passato con la stragrande maggioranza dei consensi e così ora Obama avrà mano libera per finanziare il controverso piano di costruzione del sistema di difesa anti-missile a corto raggio coniato “Iron Dome”.

Lula: l’Iran ha fatto la sua parte, ora tocca agli altri dimostrare buona volontà

http://italian.irib.ir/notizie/dossier-nucleare/item/81541-lula-l’iran-ha-fatto-la-sua-parte-ora-tocca-agli-altri-dimostrare-buona-volontà
BRASILIA - Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha dichiarato che l’Iran “ha fatto la sua parte” e che ora tocca agli altri paesi dimostrare la buona volontà per negoziare. Secondo l’agenzia Reuters, Lula che parlava alla riunione dei sindaci del suo paese a Brasilia ha ricordato: “L’Iran è pronto per le trattative; ora gli altri paesi devono fare la stessa cosa che finora chiedevano all’Iran di fare”. Lunedì scorso, Iran, Turchia e Brasile hanno firmato a Teheran un accordo che annuncia il sì iraniano allo scambio di combustibile in suolo turco.

Il bombarolo di Times Square legato a terroristi controllati dalla CIA

di Paul Joseph Watson - 09/05/2010
http://www.megachipdue.info/
Un uomo arrestato in Pakistan in relazione al fallito attentato dell'autobomba di Times Square (che aveva viaggiato con l'accusato dell'attentato, Faisal Shahzad), è membro di un'organizzazione terroristica controllata dall'Agenzia di intelligence britannica MI6 e dalla CIA. Lo riferisce il «Los Angeles Times» (http://www.latimes.com/news/nationworld/world/asia/la-fg-pakistan-shahzad-20100506,0,4293192.story): Sheik Mohammed Rehan, che è stato arrestato martedì a Karachi, «presumibilmente viaggiava con Shahzad da Karachi a Peshawar il 7 luglio 2009, su un pickup, hanno detto le autorità. I due rientrarono a Karachi il 22 luglio. Non si sa perché sono andati a Peshawar né se lì abbiano incontrato qualcuno».

09-11: la strana storia di chi vide troppo

http://it.peacereporter.net/articolo/21907/09-11:+la+strana+storia+di+chi+vide+troppo
Kurt Sonnenfeld era al World Trade Center quell'11 settembre 2001. L'agenzia federale per la quale lavorava lo aveva spedito lì per filmare l'accaduto. Ma quanto vide lo segnò per sempre, costringendolo a rifugiarsi in Argentina.
Kurt Sonnenfeld è un documentarista statunitense che ha lavorato per anni per un'agenzia federale. Quando l'11 settembre 2001 gli ordinarono di precipitarsi al World Trade Center le torri gemelle erano state colpite soltanto dal primo aereo. E tutti pensavano - e speravano - si trattasse di un incidente. Mettere piede su quelle macerie fu per lui l'inizio di un infinito incubo. Che lo perseguita tutt'oggi. E non solo perché ciò che vide rimarrà indelebile nella sua mente, come in quella di ogni americano, ma perché tutto quel che vide lo filmò. Ed è questo che qualcuno ancora non gli perdona. Questa la sua condanna.

Voi siete responsabili

http://www.tlaxcala.es/pp.asp?reference=10543&lg=it
AUTORE: Un dipendente della Marfin Bank, Atene

Sento l'obbligo, riguardo i miei colleghi che sono morti ingiustamente oggi, di parlare chiaro e di dire delle verità oggettive. Sto inviando questo messaggio a tutti i media. Qualcuno che mostri ancora un po' di coscienza potrebbe pubblicarlo. I restanti possono continuare a tenere gioco al governo.

I pompieri non hanno mai rilasciato alcuna licenza operativa per l'edificio in questione. L'accordo per operare era sottobanco, come praticamente succede per ogni azienda e compagnia in Grecia.

20 maggio 2010

NAKBA - LA TRAGEDIA DEL 1948



http://www.libreriaislamica.it/prodotto.asp?pid=326&lang=it
"Una terra senza popolo", questa è la visione della Palestina diffusa dalla propaganda sionista sin dalla fine dell'Ottocento... Non c'è nulla di più falso: la Palestina era abitata, piena di vita e di bellezza. Lo dinostrano i racconti dei vecchi palestinesi, scampati alla pulizia etnica delle bande terroriste ebraiche, le foto d'epoca, i documenti...

Lo scopo di questo nostro Quaderno storico sulla Nakba è proprio quello di fare chiarezza, di spiegare le origini dell'ingiustizia di cui è vittima il popolo di Palestina, e di confutare la propaganda israeliana.

In appendice:
*una scheda giuridica di Aldo Bernardini prof. di Diritto Internazionale un. di Teramo
*postfazione di Fernando Rossi, già sen. della Repubblica
Costo 5 euro

Negata l'entrata in Cisgiordania a Noam Chomsky.

http://www.infopal.it/leggi.php?id=14604
Associated Press. L'illustre professore accademico e critico d'Israele Noam Chomsky si è visto negare ieri l'entrata in Palestina al passaggio di Allenby Bridge, tra la Giordania e la Cisgiordania.
La portavoce del ministero dell'Interno Sabine Haddad ha riferito che Chomsky è stato respinto per “diverse ragioni”, senza però specificare quali.
Chomsky avrebbe dovuto tenere oggi una conferenza all'Università di Birzeit, vicino alla città cisgiordana di Ramallah, e sarebbe stato ricevuto dal segretario generale dell'Iniziativa nazionale palestinese Mustafa Barghuthi, che ha subito denunciato il gesto delle autorità israeliane.

L'Unità: 'La guerra di Gaza causò mutazioni genetiche'.

http://www.infopal.it/leggi.php?id=14585
di Umberto De Giovannangeli - 14/05/2010
tratto da http://www.unita.it/

Rapporto shock sui danni provocati dall’uso di armi segrete nel conflitto lanciato da Israele. Sui corpi feriti trovati metalli tossici e sostanze cancerogene. Le analisi condotte dai ricercatori di tre Università, coinvolta anche Roma. Mezzi sperimentali. Non hanno lasciato schegge o frammenti sui corpi colpiti.
La guerra di Gaza non ha curato la ferita che avevamo disperatamente bisogno di medicare. Al contrario, ha rivelato ancor più i nostri errori di rotta, tragici e ripetuti, e la profondità della trappola in cui siamo imprigionati». Così scriveva David Grossman riflettendo sulle conseguenze dell'operazione Piombo Fuso scatenata da Israele nella Striscia di Gaza. Quella ferita continua a sanguinare e come un tragico Vaso di Pandora da quella prigione a cielo aperto e isolata dal mondo che è Gaza, continuano a uscire notizie raccapriccianti.

I Dongria Kondh

http://www.survival.it/popoli/dongria
Una compagnia mineraria minaccia la montagna sacra dei Dongria

La Vedanta Resources si sta preparando ad aprire un’imponente miniera a cielo aperto sulla montagna di Niyamgiri, in India.
La miniera di bauxite devasterà le foreste dalle quali i Dongria dipendono e distruggerà le vite di migliaia di altri Kondh che abitano nell’area.
La Corte Suprema indiana ha dato il via libera agli scavi, ma i popoli Kondh sono decisi a impedire la distruzione del loro luogo più sacro.

………… Essere un Dongria Kondh significa vivere sulle colline di Niyamgiri, nello Stato indiano di Orissa – e in nessun altro luogo.

NON CI RESTA CHE RIDERE...

http://www.terrasantalibera.org/non_ci_resta_che_ridere.htm
6 maggio 2010 - Redazionale Infopal.

AL FONDO TUTTI I LINKS PER I TESTI E GLI AUDIO
È vero, avete ragione. E noi abbiamo torto. Anzi, è Israele che ha ragione, sempre e comunque. Ha talmente ragione, qualsiasi cosa faccia, che ci vergogniamo profondamente per aver dato voce alla “parte sbagliata”, i palestinesi.
Ma che vorranno mai questi palestinesi? Perché non se ne vanno tutti?


Davvero, non riusciamo a capire perché non lo facciano, da un secolo! O, addirittura, non si suicidino in massa. E soprattutto, dopo un serio esame di coscienza, non riusciamo a spiegarci perché, in questi anni, non ci siamo mai resi conto di aver sbagliato. In effetti eravamo sotto l’effetto di un terribile pregiudizio: l’antisemitismo.

L' ULTIMO INCONTRO DELLA COMMISSIONE TRILATERALE

DI JAMES P.TUCKER JR.

americanfreepress.net/
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=7065

La Commissione Trilaterale vuole una guerra in Iran, una moneta mondiale e una Banca Centrale

Nel loro ultimo incontro, tenuto a porte chiuse a Dublino dal 7 al 10 maggio, i membri della Commissione Trilaterale, irritati per il loro insuccesso nello stabilire un governo mondiale e per la crisi economica che hanno generato, hanno proclamato la guerra contro l’Iran.

I piani di guerra sono stati rivelati da Mikhail Slobodovsici, consigliere capo della leadership russa, mentre passeggiava per l’albergo Four Seasons, dove la Commissione Trilaterale si è asserragliata protetta da guardie armate e a porte chiuse. Nel rivolgersi ad Alan Keenan, che lavora per il sito WeAreChange.org , lui credeva di parlare ad un collega della Commissione.

La Conferenza di Cochabamba in difesa dei Diritti della Madre Terra

di Laura Pavesi - 10/05/2010
http://www.terranauta.it/a2102/cambiamenti_climatici/la_conferenza_di_cochabamba_in_difesa_dei_diritti_della_madre_terra.html
La Conferenza Mondiale dei Popoli sul Cambiamento Climatico e i Diritti della Madre Terra, tenutasi ad aprile in Bolivia, ha risposto al vertice di Copenaghen sul clima redigendo la Dichiarazione Universale dei Diritti della Madre Terra e chiedendo l’istituzione di un Tribunale Internazionale per la giustizia climatica e ambientale e la creazione di un nuovo sistema economico globale.

19 maggio 2010

Israele promette: la 'Freedom Flotilla' non entrerà a Gaza.

http://www.infopal.it/leggi.php?id=14612
Nazareth - Palestine-info. Nella serata del 17 maggio, il ministero degli Esteri sionista ha annunciato l'intenzione di non permettere alla "Freedom Flotilla" (La Flotta della Libertà) di raggiungere la Striscia di Gaza, assediata da quasi quattro, anni per consegnare ai bisognosi gli aiuti che trasporta.

Un gesto di sfida verso centinaia di uomini di tutto il mondo - e verso i loro Stati di appartenenza - che hanno deciso di accompagnare la Flotta che dovrebbe arrivare nella Striscia alla fine di maggio.

UNA GUERRA SENZA VIA D’USCITA

http://conflittiestrategie.splinder.com/post/22745036#more-22745036
Altri due italiani finiti al creatore in una guerra senza più prospettive di vittoria né vie d’uscita dignitose, ed i nostri politici continuano a parlare di missione fondamentale. Altri due soldati morti in terra straniera per un conflitto che non mette a rischio il mondo ma esclusivamente una certa visione “escatologica” dei destini dell’umanità di cui sono portatori gli Statunitensi, il popolo eletto da Dio sul quale si sarebbe dovuto imperniare il nuovo secolo post guerra fredda.

15 maggio 2010

Parliamo di .......... NAKBA.

Il significato della parola araba è "catastrofe", ricorre oggi 15 maggio ed è il giorno in cui, nel 1948, 800mila arabi sono stati espulsi da quello che oggi conosciamo come stato di Israele, da allora non sono terminate le espulsioni di palestinesi, che continuano fino ad oggi.
Agli israeliani sentir parlare di catastrofe in riferimeno alla nascita del "loro" stato non può andar bene, tanto che il ministero dell'Istruzione di israele, Gideon Saar propone di far sparire dai libri di testo ogni riferimento a questa tragedia.
http://it.peacereporter.net/articolo/16838/Cancellata+dai+libri+di+storia+la+%27nabka%27%2C+per+gli+arabi+la+nascita+di+Israele

Giù le mani dall'Iran.....


... la parola ad Hezbollah.

14 maggio 2010

Tecnologia israeliana a Milano

Sono state installate a Milano delle telecamere "intelligenti" già usate in israele, nei quartieri arabi delle città; il software di queste telecamere sarebbe in grado di individuare comportamenti sospetti e fare partire l'allarme.

Conoscendo il concetto di sicurezza israeliano, un ragazzo palestinese di 16 anni è l'ultima vittima della "sicurezza di Israele" (vedi www.terrasantalibera.org/palestinese_16_anni_ucciso.htm), c'è da sperare che il software sia stato riprogrammato, magari per individuare chi compra per altri (ma a sua insaputa) una casa........