Come promesso in precedenza ecco la versione integrale del discorso pronunciato mercoledi 13 Ottobre dal presidente iraniano Ahmadinejad dinanza a decine di migliaia di persone allo stadio Al-Raya della zona di Dhahiya di Beirut. Il discorso che ha mandato in delirio la folla e che ha indotto i presenti a numerosi interminabili applausi, soprattutto per via di alcune frasi pronunciate in uno scorrevole arabo dal presidente iraniano.
“Il Libano è la culla del monoteismo e della libertà, la scuola del sacrificio e della resistenza dinanzi ai prepotenti del mondo ed il simbolo della Jihad e della gloria. Il Libano è la bandiera issata della dignità e dell’indipendenza e la pietra preziosa dell’anello della regione, è la bellezza del pensiero, la purezza dello spirito ed il cuore d’oro del popolo di questo paese è accanto alla bellezza naturale di questa nazione, un miscuglio senza eguali ed un grande dono divino.
Visitare il “Libano dignitoso” ed incontrare i responsabili ed il popolo di questo paese è per me come un dolce sogno che si avvera. Io sono venuto qui partendo dalla terra dell’Imam Khomeini, per portarvi i migliori saluti del popolo iraniano e testimoniare l’affetto di questo popolo e del suo sommo leader nei vostri confronti. La pace di Dio sia sul popolo del Libano e tutti i grandi uomini di questo e tutte le etnie e la pace di Dio sì su tutti gli intellettuali, gli scienziati, gli artisti e soprattutto i giovani di questa naziona, i difensori della dignità e dell’indipendenza del paese.
La regione del Medioriente è ad un passo da un grande cambiamento. I prepotenti sfruttando il loro potere materiale, le armi, l’ipocrisia e l’inganno, vogliono dominare la nostra regione dato che ritengono il controllo di questa la chiave per poter controllare il mondo. Non sono disposti a scendere a compromessi ed il dominio dei nostri paesi è l’unica cosa che li soddisfa; loro fanno sempre apparire i nostri paesi colpevoli e si comportano sempre come se avessimo fatto a loro i peggiori soprusi ed è come se volessero solo i loro diritti. In pratica con il loro fare arrogante il dominio della nostra regione è divenuto un diritto nella loro ottica. Per loro non c’è la minima differenza tra musulmano, cristiano ed ebreo visto che qualsiasi fedele sincero per loro è un nemico e la loro mente materialista non può certo assecondare gli elevati insegnamenti dei profeti divini, che invitano all’amore e all’altruismo; è come se cercassimo di trovare qualcosa in comune tra il buio e la luce.
La verità è che gli schiavisti ed i colonialisti di ieri dopo la sconfitta dinanzi ai popoli sono tornati alla riscossa con nuovi slogan e con una nuova maschera, ma con gli stessi obbiettivi del passato. Ora visto che la giustizia, l’amore, la libertà e l’altruismo sono amati dai popoli, questi colonizzatori cercano di celare con un’apparenza tinta di diritti umani i loro loschi obbiettivi.
In forma premeditata e con la scusa di rimediare ai danni arrecati dalla Guerra Mondiale ed approfittando dello smarrimento dei popoli della zona, hanno occupato la Palestina con la forza, hanno ucciso migliaia di persone ed hanno costretto alla fuga milioni di persone per costruirvi il regime illegale e intruso, una minaccia permanente per tutte le popolazioni ed i governi del mondo. Così nella regione ogni volta che vogliono fare i prepotenti, usano la forza scellerata e irragionevole del regime sionista alla quale viene dato il permesso di commettere qualsiasi tipo di crimine, in qualsiasi parte del mondo.
Nella pagella dei sionisti non si trova altro che crimine. Uccidere uomini, donne e bambini senza difesa, usare armi proibite, distruggere case e campi, negare l’acqua ed il cibo ai gazesi, uccidere ed aggredire le navi in mare aperto, minacciare le nazioni ed i popoli della regione, sono tutte pratiche abituali dei sionisti che hanno avuto il permesso di andare persino oltre le azioni compiute dagli altri governi imperialisti della terra.
Ahmadinejad ha definito il regime sionista l’immagine vivente del sistema capitalista e del pensiero laico e l’incarnazione della sua identità. Ciò che unisce i paesi imperialisti è il sostegno a questo regime. Lo considerano perno dell’unità e strumento di dominio del mondo e lo hanno equipaggiato di armi nucleari. Certo bisogna ricordare che i popoli non hanno colpa e che i popoli occidentali odiano la dialettica violenta e razzista del sionismo. Se non ci fosse pressione e paura, direbbero a voce alta ciò che ne pensano marciando persino pe le strade; grazie a Dio vediamo che questo sta succedendo e tutti i veri adoratori di Dio si stanno alleando proprio intorno al principio del monoteismo contro questo regime, che coalizza i seguaci di Satana.
Loro, assassinano in Libano un personaggio nazionalista (Rafiq Hariri/ndr) con il massimo della vigliaccheria e poi incolpano i paesi amici del Libano per creare divergenza e discordia. Loro vogliono distruggere l’armonia che da secoli regna tra i popoli della regione e mirano a rovinare le relazioni tra Siria e Libano.
I nemici quando occupano un paese o vogliono occuparlo, cercano prima di dividerlo e creare divergenze e rivalità tra i diversi gruppi religiosi, confessionali, etnici, linguistici. In Iraq cercano di creare problemi tra sciiti, sunniti, curdi, turkmeni e cristiani, gente che viveva insieme e che stringeva persino legami matrimoniali prima dell’arrivo degli occupanti.
Dividere è un metodo conosciuto che l’imperialismo usa per assicurarsi che nessuno dei paesi della regione possa mai divenire potente, unito, compatto, progredito ed indipendente. Ma grazie alla diligenza dei popoli, oggi le trame dei nemici sono state scoperte ed i popoli della regione hanno compreso bene che il segreto per la gloria è l’unità e per questo cercano di marciare sul tragitto dell’unità.
L’11 Settembre è stato di fatto il casus belli per l’aggressione all’Afghanistan e all’Iraq; il pretesto per uccidere centinaia di migliaia di innocenti e lasciare milioni di persone senza tetto. Le dimensioni delle operazioni in Afghanistan, Iraq ed ora in Pakistan dimostrano che l’obbiettivo di queste operazioni non è stato e non è rintracciare i responsabili dell’11 Settembre ma poter occupare territori della zona e poter seguire il piano di dominio del mondo.
L’apertura della scatola nera dell’11 Settembre e la rivelazione delle verità su questo fatto è la soluzione di molti problemi e per questo la formazione di una commissione d’indagine indipendente e imparziale è la richiesta di tutti i popoli della regione e del mondo. I politici americani devono comprendere che permettere che tale commissione possa agire, è pure per loro una possibilità per poter ritirarsi dignitosamente dal pantano in cui si sono cacciati.
Voglio sottolineare che ogni sorta di resistenza dinanzi a questa legittima richiesta è la conferma al fatto che l’11 Settembre era stato programmato da elementi all’interno del governo americano con lo scopo di poter iniziare l’occupazione di altre nazione e scatenare lucrose guerre.
Io consiglio ai governanti americani di ritirarsi dall’Iraq e dall’Afghanistan, di chiedere scusa e di risarcire per i danni arrecati. Se non daranno retta a questo consiglio amichevole, la mano dei popoli della regione, che è una espressione della volontà divina, li caccierà dalla regione umiliandoli.
I presunti difensori dei diritti umani hanno rapito migliaia di persone in Palestina e nelle altre zone del mondo e le hanno buttate nelle loro terribili prigioni ma nessuno ha protestato.
Nella delegazione che è venuta con me vi sono una donna devota ed un coraggioso giovane; sono la consorte ed il figlio di Seyyed Mohsen Mousavi, un iraniano che 28 anni fà era incaricato d’affari iraniano in Libano e che è stato rapito dal regime sionista. I 4 diplomatici iraniani, Seyyed Mohsen Mousavi, Ahmad Motavasselian, Taghi Rastegar Moghaddam e Kazem Akhavan erano persone sapienti ed innamorate della pace e si trovavano in Libano con un legale visto quando sono stati rapiti. In base a documenti attendibili, queste 4 persone sono vive ma vengono detenute senza motivo ed illegalmente nelle prigioni sioniste.
Il regime sionista è responsabile della loro vita e della loro incolumità e questo regime deve permettere immediatamente che i rappresentanti della croce rossa internazionale li possano incontrare.
L’operato dei paesi colonizzatori ha portato a crisi economiche, inquinamento e povertà. Tutto ciò per via delle politiche unilaterali degli imperialisti e del pensiero capitalista che senza tener conto dei valori morali pone come unico obbiettivo della propria attività il raggiungimento di maggiori interessi economici.
Tornando al Libano, voglio sottolineare una realtà storica. Il regime sionista che nel 1982 occupò persino parti di Beirut, in tre fasi e soprattutto nella guerra dei 33 giorni è stato respinto oltre i confini del Libano e recentemente ha ricevuto una lezione esemplare grazie alla reazione attenta dell’esercito libanese.
Anche la resistenza del popolo di Gaza all’aggressione di 22 giorni degli israeliani è stata un’epopea e questo fatto ha dimostrato l’indebolimento crescente del regime sionista. I sionisti privi di civiltà si ritrovano in un vicolo cieco ed è possibile che per uscirne decidino di commettere un’altra azione malefica nella nostra regione, ma io proclamo qui che qualsiasi azione malefica non farà che accorciare la vita ripugnante di questo falso regime.
Loro chiamano pace la restituzione di un parte piccola della terra della Palestina nella peggiore delle condizioni e senza il ritorno dei profughi palestinesi e senza il riconoscimento del diritto di sovranità della popolazione palestinese; ma con tutto ciò proseguono lo stesso con le aggressioni e l’occupazione e violano regolarmente tutte le leggi internazionali calpestando persino gli impegni assunti in passato.
La presenza del regime sionista in qualsiasi modo e persino su una zolla di terra della Palestina significa riconoscere l’occupazione ed il crimine; Stato Ebraico significa un regime razzista che trasformerà in profughi altri milioni di palestinesi.
L’unica soluzione della questione palestinese è quella di creare una pace duratura nella zona che può essere raggiunta solo con il riconoscimento dei diritti della popolazione palestinesi ed il diritto dei profughi al ritorno nelle loro terre. È negli interessi dei capi sionisti tornare nei loro paesi d’origine e consegnare la Palestina ai suoi proprietari, prima che sìa troppo tardi.
I paesi della regione devono dare ai popoli la possibilità di esprimersi apertamente sui crimini di Israele e di poter aiutare la popolazione palestinese. È al contrario naturale che ogni nazione della regione che sostenga il regime sionista ed il dialogo con esso verrà considerato traditore dai popoli.
I sostenitori del regime sionista devono sapere che l’unica e migliore via per poter ottenere la cooperazione e l’amicizia dei popoli della regione è porre fine al dominio del sionismo e portar via questo regime falso proprio come lo hanno creato.
Se qualcuno si sente in debito con i sionisti ci faccia il piacere di pagare il suo debito con le proprie tasche e non con la terra della Palestina. Io sono convinto che i palestinesi, sono benissimo capaci di riprendersi la loro terra.
Voglio ricordare alla leadership delle Nazioni Unite che l’inefficienza può anche bastare e che l’Onu deve diventare veramente la comunità delle Nazioni e non la comunità di qualche paese prepotente e che invece di riconoscere l’occupazione, deve riconoscere il diritto dei palestinesi a decidere per il proprio destino.
Il regime che avrebbe dovuto occupare la zona dal Nilo all’Eufrate oggi si è nascosto dietro le mura che ha costruito! Ciò mentre il fronte di resistenza si è formato in Palestina, Libano, Siria, Turchia, Iraq, Iran ed in tutta la zona ed il regime sionista è in declino e nessuna potenza è in grado di salvarlo.(Standing Ovation/ndr)
Il Libano è la terra del monoteismo e della purezza. I demoni non amano l’unità che è all’origine della forza dei popoli e per questo cercano di distruggerla. Io proclamo con gloria che voi avete trovato il segreto della dignità e della vittoria, il monoteismo e come esito di questo l’unità.
Gli ideali della nazione iraniana e quelli vostri sono gli stessi e noi ci troviamo in un unico fronte e la gloria ed il progresso del Libano è uguale a quello del nostro e noi ci sentiamo partecipi nelle vostre gioie e nei vostri lutti.
I colloqui con le autorità libanesi e gli accordi raggiunti “sono una base forte per lo sviluppo delle relazioni fraterne” e ci danno la possibilità di avviare cooperazioni nei settori dell’energia, della scienza e della tecnologia, della sanità, dell’agricoltura, dell’industria, della cultura e del turismo.
Io voglio ringraziare il presidente Michel Suleiman, il presidente del Parlamento Nabih Berri, il primo ministro Saad Hariri ed il segretario generale di Hezbollah Seyyed Hassan Nasrallah e tutta la gente, i gruppi, le etnie, i grandi, gli scienziati e annunciare con gloria che il popolo iraniano rimarrà al vostro fianco fino all’ultimo (Frase detta in arabo che manda in delirio la folla per alcuni minuti/ndr).
Il sistema del mondo del futuro dovrà essere umano e giusto e a largo consenso ed in esso la pace e la sicurezza devono essere garantiti con amore e giustizia a tutti i popoli. Tutti i popoli e tutte le nazioni devono poter partecipare all’amministrazione del mondo in un clima tranquillo ed in questo modo l’uomo verrà nuovamente valorizzato e la sua dignità verrà riscoperta; questo succederà con la giustizia e questa è la promessa fatta da Dio e le promesse di Dio vengono sempre mantenute.
La volontà di Dio è che un discendente dell’ultimo dei profeti, Mohammad il prescelto, insieme a Gesù il Messia e ad altri prescelti ritornino sulla terra per aiutare i popoli a realizzare il sogno di un mondo bello e pieno di giustizia.
Sì, il futuro appartiene a noi ed in questo futuro, coloro che non sono dotati del patrimonio dell’amore, non avranno alcun posto.(La folla esplode ancora una volta/ndr).
Fonte: http://italian.irib.ir
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