14 ottobre 2010

Mineros, mapuches

Foglio esibito dai minatori, ma censurato
I trentatré e i trentacinque. Storie in parallelo, per la buona sorte del presidente e del governo cileno

Le immagini della liberazione dei minatori cileni dalle viscere della terra stanno scandendo il ritmo di questa giornata che si misurerà in trentatreesimi, fino all'ultimo lavoratore che uscirà dalla capsula con gli speciali occhiali da sole che stiamo imparando a conoscere.
Le agenzie battono, le televisioni, la radio, la rete, i giornali domani racconteranno trentatré spicchi di storie, gioia, abbracci, commozione, mediatizzazione e politica governativa che sul caso della mina sta costruendo una retorica patriottica di unità che difficilmente verrà criticata proprio oggi.

La disgrazia della miniera di San José, nord del Paese, e il suo lieto fine (mentre scriviamo proseguono le operazioni) ha ottenuto un effetto 'annullamento' sulla grande stampa internazionale di un altro fatto drammatico e senza un vero lieto fine: uno sciopero della fame di ottantaquattro giorni di un gruppo di 35 prigionieri politici mapuche, imprigionati per atti di rivolta sociale e incendio di mezzi agricoli e sottoposti alla legge antiterrorista che viene ancora dal regime pinochetista.Quello sciopero della fame si è concluso quasi in contemporanea con la vigilia delle operazioni di salvataggio nella miniera.

I 35 hanno raggiunto un accordo, in due fasi, e verranno giudicati secondo la legge ordinaria e non quella antiterrorista. Ma il lieto fine, come dicevamo, non c'è. Perché l'accordo è stato raggiunto per evitare che i prigionieri ci lasciassero la pelle, più che per risolvere una situazione che si protrae da decenni.

Un punto di contatto, fra le vicende, c'è stato. Lo trovate pubblicato qui. E' avvenuto quando dal fondo della terra i minatori hanno esibito dei fogli, in parte censurati, in cui si mostravano solidali con lo sciopero della fame, la huelga de hambre, allora arrivata al quarantunesimo giorno.

Ricordare quella battaglia di libertà è doveroso, nel giorno in cui il mondo condivide minuto per minuto l'euforia dell'aria ritrovata fuori da un tunnel di acciaio.

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