Il ministro degli esteri tedesco ha annunciato a Belgrado che la Serbia non entrerà nell’Unione Europea senza aver prima riconosciuto il Kosovo e la reazione della Serbia non si è fatta attendere.
L’Unione Europea è ben lontana dalla risoluzione dei problemi con la Serbia e con la sua provincia secessionista e il ministro degli esteri tedesco ha dovuto fare i conti con questa realtà appena arrivato a Belgrado.
Il ministro tedesco ha annunciato che Belgrado non entrerà nell’UE senza aver riconosciuto la sua provincia secessionista, che Berlino ormai considera Repubblica, come uno stato indipendente e ha invitato i serbi ad affrontare la realtà. La risposta della Serbia e dei serbi non si è fatta attendere. Belgrado infatti non solo ha riconfermato il suo assoluto rifiuto nel concedere l’indipendenza gli albanesi del Kosovo ma ha pure rincarato la dose aggiungendo che il comportamento della Germania le è incomprensibile in quanto non vede che senso ha creare un’altro stato albanese quando già esiste la Repubblica di Albania.
Questo è stato uno schiaffo tremendo alla orgogliosa Berlino, ma i serbi non si sono fermati qui: hanno aggiunto che la crisi in cui si trova l’UE sta facendo riflettere Belgrado se sia o meno conveniente alla Serbia entrare a tutti gli effetti nel club Europea.
"Noi siamo un Paese Europea, ma non accetteremo ricatti per l’adesione all’UE, non sarebbe giusto perché a nessun altro paese è stato chiesto di rinunciare a una parte del suo territorio per diventare membro dell’Unione Europea. Oltre a ciò gli Stati Europei farebbero meglio a risolvere i loro problemi interni e poi pensare agli stati che si trovano al di fuori dell’UE" ha dichiarato il ministro degli Esteri della Serbia Vuk Jeremic.
Tuttavia il ministro Jeremic farebbe bene a ricordare che la Serbia controlla solo il nord della regione e non può parlare di vera e propria sovranità sopratutto dopo la sentenza del Tribunale Penale Internazionale.
Ricordiamolo attualmente l’UE si trova in una condizione di profonda divisione politica ed economica. 5 Paesi UE non hanno riconosciuto l’indipendenza di Prisitina e continuano a bloccarla in ogni sua azione, paralizzando l’UE stessa che si ritrova tragicamente divisa.
Oltre a ciò recentemente il Portogallo che ha riconosciuto l’indipendenza del Kosovo ha affermato che forse quella non era stata la decisione giusta. Le missioni europee in quel pezzo d’Europa sono tutte a spese dei cittadini europei ma nonostante questo le condizioni di vita dei kosovari non sono affatto migliorate, allora dobbiamo chiederci: dove vanno a finire i soldi dei contribuenti europei?
di Illiric89
Fonte: http://www.agoravox.it/
31 agosto 2010
La Serbia risponde per le rime alla Germania
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