Il Costa Rica si predispone a diventare base dell’impero nordamericano allo scopo di aggredire militarmente la Repubblica Bolivariana del Venezuela. Quale altro obiettivo potrebbe esistere partendo dal Costarica?
Dopo la vergognosa approvazione da parte dell’Assemblea Legislativa costarichegna (il 1 luglio 2010 con 31 voti a favore e 8 contrari), sarà consentito l’ingresso di circa 13 mila marines statunitensi con 46 navi d’appoggio, una portaerei e 200 elicotteri, il tutto giustificato per combattere il narcotraffico. Ciò lascia intravedere la prospettiva delle future aggressioni nella regione.
Si può paragonare il volume di produzione di droga del Costa Rica con quello del Perù o della Colombia? Il Costarica è un pericolo tale da riempirlo di militari stranieri? Per quello che ne sappiamo, non costituisce alcun tipo di minaccia di alcun genere, piuttosto fa pensare che si tratta di pianificare un passaggio già previsto dall’impero: aggredire o invadere militarmente il Venezuela.
Non ci avrebbe stupito che quello che succede in Costarica accadesse in Colombia date le “vicinanze” con questo stato, ma la Colombia era forse il posto meno indicato perché avrebbe sollevato gli ovvi sospetti circa il reale obiettivo di quest’accordo.
Bisogna essere obiettivi, il fatto che l’impero non possa attaccare il Venezuela perché già impegnato in Irak o Afghanistan o perché in mezzo ad una crisi strutturale del capitalismo, è ingenuità. Lo possono fare, ne hanno la capacità come hanno la capacità di mantenere basi militari in tutto il mondo. Non per nulla gli Stati Uniti continuano a spendere una cifra astronomica di denaro per la “Difesa” ( 661,000 milioni di dollari nel 2009. Fonte: SIPRI).
Con questo accordo gli USA si affacciano sempre più minacciosi in America Latina. Prima lo spiegamento delle forze militari con l’attivazione della IV Flotta e l’invasione militare di Haiti usando il pretesto dell’aiuto umanitario. Ora quest’avanzata col pretesto della lotta al narcotraffico. E' un altro anello dell’accerchiamento del Venezuela. Si ricordi che è già stato completato il dispiegamento di basi presso Aruba, Curazao, Colombia e Panamá, sempre col pretesto della lotta al narcotraffico.
Il ceto politico del Costa Rica non ha partorito da solo la “brillante” idea di quest’accordo, invece è stata una precisa richiesta statunitense avanzata il 21 giugno dall’ambasciata. Solo un paese lacchè degli USA potrebbe approvare una richiesta del genere.
Vi figurate il Senato statunitense approvare l’ingresso di truppe e navi straniere sul proprio territorio? Questo può succedere a paesi che sono dipendenti sul piano politico ed economico.
In merito agli “artefici” costarichegni dell’accordo (deputati dei partiti di Liberazione Nazionale, Rinnovamento Costarichense e Movimento Libertario), non meritano che essere considerati come coloro cui chiedere di rendere conto al popolo del Costa Rica. Nessun popolo, neppure quello costaricano, può permettersi di avere tali traditori della patria.
Fonte: stolpkin.net/spip.php?article377
Fonte: http://www.resistenze.org
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