12 luglio 2010

Il Topolino nazi che agita la Polonia

E' l'opera dell'artista italiano Max Papeschi, che pubblicizza una prossima mostra
Un'immagine su un maxi poster crea subbuglio a Poznan. Gli abitanti: «Togliete quella svastica»

POZNAN (Polonia) - Un corpo di donna con la faccia di Mickey Mouse. E alle sue spalle una grande croce uncinata. L'opera d'arte con richiamo nazista indigna la Polonia. Soprattutto perché non è rimasta confinata in una sala espositiva, ma è stata riprodotta su un grande cartellone pubblicitario affisso sulla facciata di un famoso palazzo nel centro storico di Poznan, nella zona centro-occidentale del Paese. L'ingombrante manifesto sta causando grande sconcerto e sincero imbarazzo.
MC DONALD AD AUSCHWITZ - Sul poster compare l'opera d'arte «NaziSexyMouse» dell'artista italiano Max Papeschi in cui si vede una donna nuda con il volto di Topolino, che ha alle spalle una gigantesca bandiera nazista. L'autore, sul suo sito, pubblica le foto di altre sue opere che certo non faranno piacere ai polacchi, come ad esempio quella che mostra una grande insegna di McDonalds spuntare da dietro l'inconfondibile sagoma del campo di concentramento di Aushwitz e con in primo piano un Ronald McDonald, il personaggio testimonial del fast food, sorridente e con le braccia allargate in segno di accoglienza. Provocazioni, come quelle che ritraggono altri personaggi dei fumetti o dei cartoon in atteggiamenti e situazioni al limite del pulp. Come spiega l'autore nel suo sito, «le icone cult perdono il loro effetto tranquillizzante per trasformarsi in un incubo collettivo». Ma questo significato chiaramente non traspare in un'unica opera estrapolata dal contesto e sbattuta sotto gli occhi di una città che alla svastica associa tristi ricordi e alcune tra le pagine più drammatiche della propria storia.

LA MOSTRA - Il cartellone della discordia è stato esposto per reclamizzare una mostra d'arte che si terrà nell'edificio dal prossimo settembre e che raccoglierà i manifesti più famosi dell'ultimo secolo. Un consigliere comunale della città ha tentato di far causa alla galleria d'arte che ospiterà la rassegna richiamando la legge polacca che vieta l'esposizione di simboli nazisti. «Per i miei concittadini la croce uncinata simboleggia la sofferenza e la morte di più di 6 milioni di polacchi - afferma sdegnato Norbert Napieraj, il consigliere comunale che si è rivolto alla magistratura -. Esporre questo simbolo nel cuore della nostra città è un atto davvero ignobile e disgustoso».

LA MAGISTRATURA - Secondo Malgorzata Mikos-Fita, portavoce della Procura della Repubblica, la magistratura ha già archiviato il caso: "Nessuna legge è stata violata - afferma la portavoce - Non possiamo incriminare nessuno perché quella presente sul cartellone è un'opera d'arte". Dello stesso avviso Maria Czarnecka, direttrice della galleria che taglia corto: «La legge autorizza l'uso della simbologia nazista in un contesto artistico e scientifico»." Alcuni cittadini non hanno aspettato la decisione della magistratura per far capire come la pensano. Nella notte tra il 24 e il 25 giugno diversi vandali hanno distrutto il poster, costringendo la galleria d'arte a ripararlo: «I vandali hanno danneggiato la metà del poster - dichiara la direttrice della galleria - Non hanno avuto il tempo di distruggerlo completamente. Lo abbiamo aggiustato e adesso lo abbiamo affisso di nuovo».
Francesco Tortora
11 luglio 2010

Fonte: http://www.corriere.it/

Nessun commento:

Posta un commento