Intervista al prof. Antonio Caracciolo, scrittore e studioso italiano nonché docente della filosofia del diritto presso l'Università La Sapienza di Roma, sull'attacco israeliano alla Flottiglia di Libertà, diretta verso Gaza.
Perché, Israele ha scelto un blitz sanguinoso per fermare le navi cariche di aiuti umanitari?
Non è una novità che Israele dia sempre risposte sanguinose di questo genere. Basta percorrere la storia dello Stato ebraico da 62 anni a questa parte per trovare fatti atroci che i grandi media lasciano nell’oblio, secondo una tecnica collaudata, consistente, nell’enfatizzare episodi minimi dove Israele può venire presentato come “vittima” e parte debole ed indifesa, mentre invece vengono ignorati ed occultati fatti di assai maggiore gravità dove Israele è aggressore e ha torto marcio.
Molti episodi di questa lunghissima scia di sangue ci restano ignoti o sono noti solo agli specialisti. Occorrerebbe un archivio per tenerne nota e darne poi conoscenza al più vasto pubblico possibile. Nel caso specifico dell’assalto alla nave turca Marmara - mi pare si chiama così Marmara - stando a quello che si legge nella propaganda o nelle agenzie di stampa sioniste, lo scopo sarebbe quello di terrorizzare ogni movimento pacifista che volesse nuovamnete forzare il blocco, il messaggio mi sembra chiaro. Ma il movimento pacifista non sembra voglia lasciarsi intimorire. Al contrario aumenta lo sdegno del mondo intero. Il blocco di Gaza potrà essere fatto cessare solo dal coraggio dei pacifisti e dai movimenti di piazza della società civile in tutto il mondo. Occorrebbe aggiungere che un’altra lettura dei fatti è quella che vede nell’assalto alla nave turca il tentativo di favorire un colpo di stato in Turchia, incitando ad agire la parte più retriva e filo-israeliana dell’esercito turco.
Come finirà la crisi scoppiata tra Israele e Turchia in seguito a questo blitz?
Ho già risposto in parte. Aggiungo di aver sentito parlare in un'intervista rilasciata da Angela Lano di una flottiglia che dovrebbe partire fra due mesi con addirittura venti navi. Non ho capito se sia un'augurio o vi sia già un apparato organizzativo in funzione. Credo però che la società civile di fronte alle nazioni e alla complicità dei governi abbia ben compreso che solo con l’azione diretta dei cittadini, disarmati o meglio armati di coraggio e determinazione, è possibile porre termine ad un genocidio in atto al quale assistiamo impotenti. La nostra coscienza di uomini civili non può tollerare un omicidio di massa in diretta, lasciandosi poi ingannare da autentiche frottole mediatiche dove si parla di sicurezza di Israele, terrorismo, antisemitismo e simili costruzioni della propaganda. Solo i cittadini in piazza o sulle navi possono porre termine alla più grave violazione di diritti del nostro tempo. I cittadini del mondo lo hanno capito ed andranno sempre più in questa direzione. I governi non esprimono più i popoli, ma sono in mano a ristrette e oscure lobbies per le quali non hanno senso parole come giustizia, umanità e pace.
Crede che l'Israele facendo quest'aggressione disumana sopravviverà?
Il concetto di “stato ebraico” è un assurdità politica che si sostiene solo con l’appoggio delle grandi potenze. Non dobbiamo dimenticare che Israele nasce come creatura di Stalin in funzione antinglese, dopo che che i sionisti avevano già lucrato dagli inglesi la dichiarazione Balfour, ottenuta dietro pressioni e mediante scambi con il sionismo durante la prima guerra mondiale nonchè con finalità contingenti della politica inglese nella prima metà del XX secolo. In ultimo, Israele è divenuto il pendant della politica americana in Medioriente. Non si spiega Israele senza il flusso continuo di denaro e di risorse che giunge dalla diaspora ceh condiziona pesantemente il governo americano ed anche i governi europei . I propagandisti si rallegrano che nell’attuale crisi economica mondiale Israele sarebbe il solo paese ad esserne esente, ma ciò testimonia anche del suo carattere artificiale. Senza il sostegno americano riesce difficile immaginare un’esistenza autonoma di Israele, che in pratica è un deposito di armanenti anche di distruzione di massa ma non un popolo inteso come societas naturalis.
L'Italia ha votato contro la risoluzione del Consiglio dei diritti umani dell'ONU che ha adottato una risoluzione per chiedere una ‘missione di inchiesta’ internazionale sull’attacco alla flottiglia. Come mai quest'appoggio del governo italiano ad Israele mentre a bordo delle navi c’erano anche attivisti italiani che sono stati aggrediti dalle forze di Tel Aviv.
La legge elettorale che ha insediato gli ultimi governi italiani non consente agli elettori una scelta diretta dei candidati. In pratica, gli italiani possono votare solo una lista di nomi redatta da oscuri personaggi con criteri che sfuggono alla conoscenza e alla comprensione dei cittadini. Da questo punto di vista può dirsi che il governo attuale è profondamente antidemocratico con un presidente del consiglio puntualmente smentito dal suo ministro degli esteri, che chiaramente risponde ad altri che non al presidente italiano. Berlusconi si era pubblicamente pronunciato per l’inchiesta internazionale voluta dall’ONU. Il ministro Frattini ha fatto ciò che voleva Netanyahu anziché ciò che gli aveva chiesto di fare Berlusconi. E non è la prima volta che ciò succede. Siamo allo sbando e la politica Estera italiana è governata direttamente da Israele. Naturalmente, come cittadino italiano ho ben altre idee da quelle di Frattini, che ha tuttavia trovata qualche opposizione parlamentare alla sua politica estera giudicata “miope”.
A suo avviso Israele è riuscito ad ingannare l'opinione pubblica e a giustificare il suo atto criminale con la pretesa di 'autodifesa'?
Direi questa volta assai meno. Bisogna però distinguere il ruolo della grande stampa che negli anni è riuscita a creare una serie di luoghi comuni su Israele, simili slogan ad esempio ‘Israele unico stato democratico’, ‘autodifesa’, ‘barriera di sicurezza’, ‘Hamas terroristi’ ecc. Simili slogan possono aver fatto presa su un pubblico distratto e angosciato dai problemi economici interni e per questo è poco attento ai temi di politica estera. Questi luoghi comuni hanno però già cominciato a sgretolarsi di fronte alla brutalità e disumanità evidente dell’operazione Piombo Fuso e pochi giorni fa nella vicenda dell'assalto alla nave turca, che è un vero e proprio atto di guerra contro un paese della NATO, cioè la Turchia. No, non credo che la propaganda israeliana sia riuscita questa volta ad ingannare la gente onesta e informata.
Fonte: http://italian.irib.ir/
10 giugno 2010
Antonio Caracciolo: l'assalto alla nave turca un tentativo d’Israele per favorire un colpo di stato in Turchia.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento