24 giugno 2010

L'UE SOSTIENE LE MULTINAZIONALI CHE VIOLANO I DIRITTI NEI PAESI POVERI

Il giudice del Tribunale Supremo spagnolo, Perfecto Andrès Ibañez, ha presieduto il TPP, dove sono state denunciate, per violazione dei diritti sociali e ambientali, più di 40 multinazionali.


Diagonal: Che validità ha la sentenza del Tribunale Permanente dei Popoli?

PERFECTO ANDRÉS IBÁÑEZ: Il Tribunale Permanente dei Popoli (TPP) raccoglie un’esperienza storica dei tribunali organizzati da Bertrand Russell, uno sul Vietnam ed un altro sull' America Latina, 40 anni fa. Quello che il Tribunale si prefigge è di farsi eco di situazioni di ingiustizia che si verificano in qualsiasi parte del mondo che non sono ben accolti in istituzioni ufficiali. Il TPP tratta le denuncie dei procedimenti simili al giudiziale ma non è ufficiale. Le denuncie acquistano visibilità perché si dà voce alle vittime e si fanno conoscere all’opinione pubblica. E’ un tribunale di coscienza.
Diagonal: Qual è la responsabilità dell’UE nel comportamento delle aziende con sede nei suoi territori?
PERFECTO ANDRÉS IBÁÑEZ: C’è una notevole inibizione dell’UE, che si appoggia a grandi aziende che violano i diritti umani nei paesi poveri. Inoltre, permette che si comportino, in altre zone del mondo, come non è permesso nei loro paesi d’origine. Una delle finalità del Tribunale è di coinvolgere i Governi ed ai tribunali degli Stati. La nostra non è solo una risposta etica, da qui nascono linee di azione. Esistono strumenti giuridici, il problema è che non c’è la volontà politica per renderli vincolanti. Per questo, quello che i nostri governi devono fare è di fornire più strumenti, che in Europa funzionano e che in altri luoghi del mondo non si applicano.

Diagonal: C’è qualche possibilità di andare oltre e giudicare le pratiche delle multinazionali?
PERFECTO ANDRÉS IBÁÑEZ: Di tutti i tribunali dei popoli che si sono creati dal 1979 esiste un ampio corpus. I Governi probabilmente non fanno molto caso a questo tipo di iniziative, che non sono nuove. Le popolazioni è da molto che denunciano. La sentenza del TPP viene fatta arrivare a tutte le istanze.
Il problema è che le grandi corporazioni si muovono in una specie di vuoto legale. Gli interessi economici non hanno frontiere, ma i diritti sì, e le multinazionali cercano i luoghi che più sono convenienti. Si installano nei paesi dove esiste una certa fragilità giuridica, fragilità dei popoli colpiti, e così risulta più facile ottenere un beneficio straordinario. Inoltre, queste transnazionali giocano, in molti casi, con la complicità dei Governi locali, che chiudono gli occhi di fronte alla violazione dei diritti fondamentali. Allo stesso tempo, i paesi dove s’installano non contano su normative per giudicare questi crimini.

Diagonal: Tutti gli interventi concordano sulla denuncia delle multinazionali per lo spoglio delle risorse e l’impatto sociale e ambientale.
PERFECTO ANDRÉS IBÁÑEZ: Sì. In base alle dimensioni così grandi delle denuncie che si sono fatte conoscere di fronte al Tribunale permanente dei Popoli e per come stanno incidendo sull' ambiente e sulla vita dei popoli, come le azioni di Repsol, sono tutti casi abbastanza gravi.
Nell’epoca della prima colonia, i galloni erano caricati d’oro e altre materie prime che avevano un valore di mercato. In questo momento, il sistema capitalista su scala mondiale ha bisogno di enormi quantità di risorse, e questi paesi hanno queste materie prime. Il problema è che le aggressioni si producono in sistemi giuridici fragili, con popolazioni vulnerabili e con poca capacità d’infrluenzare i mass media….Questo ha un fascino per le multinazionali, che, non dobbiamo ingannarci, sono aziende senza anima che si reggono sulla logica del profitto.
Fonte: “La UE apoya a multinacionales que violan derechos en países pobres”
da Diagonalperiodico.net
Traduzione per Voci dalla Strada di VANESA
 
Fonte: http://www.vocidallastrada.com

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