12 giugno 2010

Times: l’Arabia Saudita ha messo a disposizione di Israele il suo spazio aereo per l’attacco all’Iran

LONDRA - L’Arabia saudita ha concesso l’uso del proprio spazio aereo a Israele per un eventuale attacco contro impianti nucleari iraniani. Lo rivela il Times nella sua edizione on line, citando fonti della difesa nel Golfo Persico che hanno chiesto di rimanere anonime. Le fonti affermano che Riad ha concesso a Israele uno stretto corridoio aereo nel nord del Paese per accorciare la distanza dal suo territorio alla Repubblica islamica. Le forze saudite hanno già condotto test per assicurarsi che i caccia bombardieri israeliani non vengano abbattuti per errore da jet di Riyad o dalla contraerea. «I sauditi hanno concesso a Israele l’autorizzazione a sorvolare il loro territorio, in accordo con il Dipartimento di Stato statunitense», ha detto una fonte delle difesa statunitense.
Fonti in Arabia saudita hanno riferito che negli ambienti della difesa della monarchia si dà per scontato un accordo del genere se Israele dovesse decidere di attaccare l’Iran. Secondo l’Associated Press i quattro maggiori obiettivi di un eventuale raid sarebbero gli impianti per l’arricchimento dell’uranio di Natanz e Qom, l’impianto di Isfahan per la conversione di minerale in gas destinato alle centrifughe per l’arricchimento e il reattore ad acqua pesante di Arak. Fra i bersagli secondari vi sarebbe la centrale nucleare di Bushehr, costruita dai russi ma non ancora attiva. Tutti gli obiettivi si trovano ad oltre 2.000 chilometri da Israele, al limite del raggio d’azione dei suoi bombardieri, anche con un rifornimento in volo, e un corridoio aereo in Arabia saudita accorcerebbe quindi significativamente la distanza, sottolineano le fonti. L’Arabia Saudita, secondo prove esistenti, avrebbe aiutato Israele anche nel corso della guerra al Libano del 2006. Anche ufficialmente, in effetti, Riyad non ha condannato ne l’attacco del 2006 contro il Libano e nemmeno l’aggressione Piombo Fuso di Israele contro la Striscia di Gaza e nemmeno la recente azione contro Freedom Flotilla. Per via della politica assolutamente filo-americana e filo-israeliana e per la dittatura oscurantista all’interno del paese, l’opinione pubblica interna del regno è fortemente schierata contro la casa reale e come ha dimostrato una lettera scritta recentemente dal principe Abdullah Ben Turki, una rivolata popolare potrebbe scatenarsi “da un momento all’altro”.


Fonte: http://italian.irib.ir

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