Una fila di alberi ad alto fusto avrebbe dovuto attutire l'impatto delle tribune, delle altane con i fari, degli stand, degli spogliatoi, del campo di sabbia. Nessun filo di verde copre invece l'impianto da 6700 metri quadri del beach soccer al Circo Massimo, riparandolo da quella che il Times ha definito il 4 giugno "l'ultima umiliazione" dell'antico stadio romano. Gli organizzatori del "Beach sport village" insomma, non avrebbero mantenuto la parola. E per questo la Soprintendenza archeologica statale ha "revocato il nulla osta" con una lettera arrivata ieri in Campidoglio. Riprende così il braccio di ferro tra ministero e amministrazione comunale sull'uso delle aree archeologiche e dei parchi della capitale: "È un fatto gravissimo, quella struttura ora è fuorilegge" attacca il sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro.
"La manifestazione adesso è priva della nostra autorizzazione" spiega l'archeologo Giuseppe Proietti. "Avevamo dato il nulla osta dopo il sopralluogo e le prescrizioni conseguenti relative alla barriera verde che doveva attutire l'impatto della struttura sportiva. Ma le nostre direttive non sono state applicate e, quindi, il nostro parere adesso non può essere che contrario. Per noi sono senza permesso, ma sta al Comune decidere il da farsi". Il soprintendente Proietti ricorda anche il tipo di verde che avrebbe dovuto fare da quinta, e da "paravento", alla manifestazione che, giocata la finale dell'Eurocup la settimana scorsa, da oggi a domenica ospiterà quella della Coppa Italia: "Durante la visita all'area con gli organizzatori - racconta l'archeologo - stabilimmo che alcune decine di alberi ad alto fusto, se non ricordo male abeti, avrebbero circondato l'impianto. E un responsabile del Campidoglio telefonò immediatamente ai vivai comunali per capire se ce ne erano di disponibili. Ci lasciammo quindi con un accordo preciso in tal senso. Degli alberi invece non c'è traccia".Uno stadio con tribune da 2500 posti per una manifestazione organizzata da "Officina Italiana", dalla Lega nazionale dilettanti, dalla "Beach soccer world wide" e dalla Fifa. Con la collaborazione del Comune. E con il sindaco Alemanno che ha definito "ridicole" le critiche sollevate, tra gli altri, dal presidente del consiglio superiore dei beni culturali, Andrea Carandini. "Non è vero che lo soprintendenze dicono sempre "no" - sottolinea Giro - anzi autorizzano numerose iniziative con un "sì" condizionato da prescrizioni che vengono tuttavia spesso disattese. Il Comune collabori nel reprimere questi abusi. Da parte nostra terremo gli occhi aperti sulle manifestazioni dell'Estate romana in aree vincolate e per la Festa dell'Unità lungo la passeggiata archeologica.
Fonte: repubblica.it
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