La Rete Romana di Solidarietà con la Palestina ha denunciato con forza l'aggressione subita giovedì sera sulle scale del Campidoglio da parte di un gruppo di squadristi riconducibili come appartenenti alla Comunità Ebraica Romana. Di questo si è trattato e non di una rissa.
Due attivisti sono stati ricoverati in ospedale, uno deve essere operato e l'altro ha un trauma cranico.
Almeno altri quattro hanno riportato percosse e contusioni.
La Rete Romana di Solidarietà con la Palestina chiede che le istituzioni locali, Comune e Provincia e la Presidenza della Comunità Ebraica Romana prendano pubblicamente le distanze dagli squadristi, diversamente si assumono la responsabilità di essere considerati conniventi dell'aggressione subita dagli attivisti italiani e palestinesi sulla scalinata del Campidoglio.
La Rete Romana di Solidarietà con la Palestina ritiene che l'agibilità democratica nella nostra città rispetto alle manifestazioni per la Palestina, non possa essere subordinata né alle intimidazioni squadriste né all'inerzia delle Istituzioni.
Numerosi e documentati episodi di aggressioni si sono ripetuti in tutti questi anni.
La Rete Romana di Solidarietà con la Palestina adotterà misure legali contro le false dichiarazioni rilasciate dal portavoce della Comunità Ebraica Romana secondo cui gli attivisti erano armati di catene e coltelli.
Esiste un video disponibile e le stesse telecamere di sicurezza della zona smentiranno clamorosamente queste dichiarazioni.
La Rete Romana di Solidarietà con la Palestina chiederà inoltre un incontro urgente con il Prefetto e il Sindaco di Roma affinché venga tutelato il diritto di espressione a sostegno della Palestina, nella nostra città, senza consentire impunità per nessuno.
Rete Romana di Solidarietà con la Palestina
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