1 giugno 2010

Diventeremo tutti “presunti filoterroristi”?

di Lorenzo Borrè
Il titolo di questo scritto, in bozza, era senza punto interrogativo, poi il buonsenso italiano mi ha indotto ad aggiungerlo; non si sa mai: c'è sempre chi è pronto ad impiccarti ad una frase, anche se sarcastica.


Messe le mani avanti, passo all'autodafè: pensavo che il raid dei commandos israeliani culminato con la mattanza compiuta su una delle navi della Freedom Flotilla fosse un atto di pirateria internazionale ad alta intensità criminale, ma apprendo da certa stampa che si tratta di una valutazione “superficiale”, di un giudizio “ipocrita”: un esame obiettivo deve invece dare maggior credibilità alla versione degli assassini o, in subordine, al loro punto di vista: le “presunte” vittime dell'incauta intemperanza israeliana hanno compiuto una provocazione in cui Israele è ingenuamente caduto e, ad essere obiettivi come lo sono questi analisti, gli aspiranti martiri “se la sono voluta”, perchè Israele aveva promesso che avrebbe reagito fermamente alla provocazione.


E sì: se la sono andata a cercare, proprio come quei turisti che vennero violentati e seviziati da pastori perchè avevano avuto la leggerezza di dormire in un casolare abbandonato; proprio come la ragazza che, brilla, aveva dato troppo confidenza a tre balordi appena conosciuti ad una festa, e finì stuprata. Proprio come chi, in tempi passati, si è opposto un po' troppo alla mafia pretendendo di essere soggetto allo Stato di diritto e non alla criminalità; ed è finito con le suole rivolte al cielo.

L'elenco di chi se l'è andata a cercare potrebbe proseguire all'infinito, e potrebbe includere pure quelli che a Gaza hanno votato per Hamas, ma non continuo perchè il solo pensare ad una simile argomentazione mi dà il disgusto.

Certo, direte, ti dà il disgusto perchè la tua valutazione è “unilaterale e ottusa”, perchè non vuoi renderti conto che questi “presunti pacifisti” sono in realtà dei “filoterroristi”, in quanto c'è il “sospetto” che alcune associazioni che hanno organizzato la Freedom Flotilla simpatizzino per altri movimenti che “probabilmente” parteggiano per gruppi che sono “accusati” di terrorismo, il che fa dunque di questi “presunti pacifisti”, inoppugnabilmente, delle canaglie.

E dubitare di questi assiomi è già parteggiare con i terroristi o, più vagamente, con l'ideologia terroristica.

E quindi bisogna stare attenti a come si parla, a come la si pensa, perchè tra la manifestazione di cordoglio per le vittime, o di compassione per i disgraziati di Gaza, e l'accusa di “filoterrorismo” il passo è breve.

E quello che viene dopo, lo si è visto.
Lorenzo Borrè

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