7 giugno 2010

Incontrollabile la perdita di petrolio nel Golfo del Messico

 Aumenta il numero di animali morti o feriti, comprendendo tartarughe e delfini

La British Petroleum (BP) non riesce anocra a controllare completamente l’enorme perdita d’idrocarburi che fuoriesce da un pozzo con un’avaria, nel fondo del Golfo del Messico,considerata il peggior disastro medioambientale negli Stati Uniti.
La marea nera continua la sua espansione per le coste della Louisiana, Mississippi e Alabama. 
La marea nera continua la sua espansione
 per le coste della Louisiana, Mississippi
 e Alabama. 
L’ammiraglio statunitense Thad Allen ha detto che la costa sarà “assediata” dalla perdita per vari mesi, riporta Reuters.
Gli scienziati del governo nordamericano stimano che si disperdono  circa 12.000 /19.000 barili al giorno nel Golfo del Messico, con responsabilità piena della BP.
Dopo l’inquinamento dei pantani che sono il rifugio della vita selvaggia in Lousiana e nelle isole di fronte alle coste del
Mississippi e dell’Alabama, la marea nera dei crudo si dirige verso le spiagge della Florida, la cui economia dipende fortemente dal turismo, indica EFE.

Un terzo delle acque federali del Golfo del Messico - circa 202 582 chilometri quadrati- sono chiuse alla pesca e sta aumentando il numero di uccelli e di animali morti o feriti, includendo le tartarughe ed i delfini.
La compagnia è soggetta ad un’investigazione criminale, a denunce e ad una crescente sfiducia degli investitori, ad un sempre maggior numero di denunce sul valore del credito. Il prezzo delle sue azioni ha perso un terzo del suo valore dall’inizio della crisi.
Più della metà dei giudici federali dei distretti in cui sono state presentate denunce per la perdita di petrolio nel Golfo del Messico, hanno vincoli finanziari con l’industria del gas e del petrolio, dimostra un’analisi di The Associated Press sulle loro dichiarazioni delle finanze personali(Traduzione Granma Int.). 


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