8 giugno 2010

Iran: parla in video lo scenziato Amiri, gli americani mi hanno rapito, aiutatemi

WASHINGTON - Il giovane studioso iraniano scomparso lo scorso anno mentre era in pellegrinaggio in Arabia Saudita ha dichiarato tramite un messaggio video di essere stato rapito da parte degli agenti segreti degli Stati Uniti. Shahram Amiri, il giovane scienziato e studioso iraniano dell’Università Malek Ashtar, tramite un video messaggio trasmesso ieri anche dalla radio e dalla TV iraniana ha dichiarato di essere stato rapito dagli agenti americani mentre nel giugno 2009 si stava recando alla città santa di Mecca in Arabia saudita per effettuare il rituale pellegrinaggio islamico.


“Sono stato rapito il 13 Khordad 1388, equivalente al 3 giugno 2009, in una operazione congiunta tra la CIA statunitense e i servizi segreti dell'Arabia Saudita Al-Istikhbarat mentre mi trovavo ancora nelle vicinanze della città santa di Medina", ha detto Amiri.

Amiri ha poi dichiarato che l’obiettivo del suo rapimento è stato quello di esercitare una maggiore pressione politica sul governo iraniano e ha chiesto alla comunità internazionale di aiutarlo per tornare in libertà.

"Chiedo alle organizzazioni umanitarie internazionali e a tutte quelle che lavorano per la liberazione degli ostaggi in altri paesi del mondo a seguire seriamente il mio caso perché sono stato ingiustamente rapito in un paese terzo e portato negli Stati Uniti” ha ribadito il giovane iraniano chiedendo loro di “fare tutto il possibile per farlo ritornare nella sua patria, l'Iran".

Lo riferisce Press Tv precisando che quando l’anno scorso la notizia della scomparsa di Amiri venne diffusa, le autorità iraniane hanno accusato gli Stati Uniti di essere coinvolti nel rapimento. Washington, tuttavia, ha negato qualsiasi coinvolgimento nella scomparsa di Amiri o la conoscenza del luogo dove lui venisse tenuto in ostaggio. Il governo saudita ha inoltre dichiarato di non avere informazioni sulla sorte dello studioso iraniano scomparso due anni fa. Alcune settimane fa fonti vicine alla Cia hanno sostenuto che lo studioso iraniano avesse chiesto di andare in America con la sua volonta' e che starebbe aiutando la Cia. Il video, giunto in mani iraniane, dimostra al mondo come siano andate realmente le cose.

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